Il Pd non vuole votare ma il suicidio è un governo ostaggio dei veti incrociati
"Nicola Zingaretti è stato molto chiaro, lineare e coerente. Il Pd non vuole il voto ma considererebbe un vero harakiri un governo che non governa e che debba subire tutti i santi giorni un'interdizione da parte dei nostri alleati. Non può reggere". Lo dice il tesoriere del Pd, Luigi Zanda, in una intervista a la Repubblica.
"Il Pd ha sempre sostenuto questo governo con grande lealtà, anche digerendo bocconi molto amari", aggiunge Zanda, "come la riduzione del numero dei parlamentari. Vorrei dire ai nostri alleati che bisogna votare prestissimo le norme legate alla riduzione. Non vorrei che arrivassimo alla elezione del Presidente della Repubblica con una platea squilibrata a sfavore del Parlamento e a favore delle Regioni".
"Il Pd ha sempre sostenuto questo governo con grande lealtà, anche digerendo bocconi molto amari", aggiunge Zanda, "come la riduzione del numero dei parlamentari. Vorrei dire ai nostri alleati che bisogna votare prestissimo le norme legate alla riduzione. Non vorrei che arrivassimo alla elezione del Presidente della Repubblica con una platea squilibrata a sfavore del Parlamento e a favore delle Regioni".