"Se oggi abbiamo evitato le chiusure che ci sono negli altri Paesi è perché c’è il vaccino, quindi, è veramente abbastanza assurdo il ragionamento di chi rifiuta di controllare i green pass. È vero che si chiede al ristoratore o al barista di fare un controllo che non è nelle sue prerogative ma, francamente, se ognuno dà una mano, riusciamo ad uscire prima da questa situazione. Oltretutto, bar e ristoranti sono stati tra i più penalizzati dal lockdown e dovrebbero avere tutto l’interesse a lavorare per mantenere le aperture". Lo ha detto il senatore Franco Mirabelli a Telenova.
"Rispetto alla questione dei si vax e no vax, trovo che sia sbagliato dire che ci sono due Italie. Non ci sono due Italie. - ha spiegato Mirabelli - Non ci sono due squadre in campo che combattono. C’è un Paese che mette al centro la salute, la convivenza, in cui ci sono molte persone che sacrificano anche tanto per la salute degli altri; c’è chi si è trovato di fronte ad una tragedia che la nostra generazione non aveva mai provato ed ha reagito.

"utti stiamo dicendo che questa volta, ancora più delle altre, bisogna cercare di arrivare all’elezione del Presidente della Repubblica con un accordo molto ampio, non solo perché sarebbe normale che fosse sempre così perché il Presidente della Repubblica dovrebbe essere il rappresentante di tutti ma anche perché, in questa fase in particolare, in cui c’è ancora la pandemia e abbiamo di fronte il PNRR, francamente dividersi di fronte ad una carica così importante non è la cosa che nessuno possa auspicare per il Paese. Tutti, quindi, siamo orientati a cercare una candidatura comune. È evidente che la candidatura comune non può essere Berlusconi, perché è divisivo". Lo ha detto il senatore Franco Mirabelli a Telenova.

Da Roma, in mattinata, ha parlato di "matrice eversiva neofascista" della strage di Piazza Fontana il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale ha ricordato che "le lunghe vicende processuali hanno lasciato vuoti e verita' non pienamente svelate. Si tratta di ferite aperte, non soltanto per le famiglie delle vittime, ma per la Repubblica intera. Tuttavia, nonostante manipolazioni e depistaggi, emerge nettamente dal lavoro di indagine e dalle sentenze definitive - ha aggiunto il capo dello Stato - la matrice eversiva neofascista e l'attacco deliberato alla vita democratica del Paese".

Una storia di "dolore" ma anche di "resurrezione". Cosi' il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha definito in occasione del 52esimo anniversario la strage di Piazza Fontana, in cui morirono 17 persone e 88 rimasero ferite. "Quella di Piazza Fontana - aggiunge - e' storia di dolore, innanzitutto per le famiglie delle vittime, per il sacrifico di chi era nella banca e gli strascichi con Pinelli". - "E' una storia di dolore - sottolinea Sala - perche' la paura di potere stare insieme nella nostra citta' crebbe e perche' oggi siamo ancora qua senza colpevoli e senza almeno sapere che i colpevoli sono stati assicurati alla giustizia". "E' anche una storia di resurrezione della nostra citta' - evidenzia - e della nostra nazione. Milano reagi' in maniera molta composta e matura. E da li' in poi cambio la storia della nostra citta'". Per il primo cittadino, la commemorazione "non e' solo un momento di testimonianza ma un momento attivo e di lotta perche' vediamo in quanti parti di Europa ci sono rigurgiti fascisti e nazisti. Essere qui dimostra che siamo sempre pronti a difendere questi valori".