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Per Milano ci vuole Sala

Written by Arianna Censi.

Arianna Censi Considerati i risultati ci sono tutti i requisiti per classificarla come un’operazione di marketing straordinariamente vincente.
Perché ci vogliono tanti danee e una buona dose di faccia tosta per sostenere – urbi et orbi – che le posizioni di Stefano Parisi e Beppe Sala sui grandi temi della città “sono uguali”e, che tra i due non ci siano “differenze”.
Eppure su una gran parte dell’elettorato questa campagna martellante ha avuto i suoi effetti, perchè altrimenti come si spiega il raccorciamento delle distanze tra i due aspiranti sindaci di Milano? 
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Scegliamo di Andare Avanti

Written by Patrizia Toia.

Patrizia Toia Manca poco meno di una settimana al 19 giugno, data dei ballottaggi in cui saremo chiamati a scegliere, in molte città, il Sindaco per i prossimi 5 anni. A Milano, come molti di voi sanno, il mio sostegno pieno va a Beppe Sala e penso che in questi pochi giorni che ci rimangono occorre uno sforzo e un impegno da parte di tutti noi: insieme possiamo fare la differenza, convincere i cittadini a tornare a votare e a scegliere di non tornare indietro. Beppe Sala ha rilanciato tre punti forti del programma e un grande sogno. Un aiuto sulle tasse, una svolta su traffico e salute, la sicurezza Infine un sogno: la riapertura dei navigli.
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Votate Sala, fatelo per Milano

Written by Emilia De Biasi.

Emilia De Biasi
Articolo pubblicato da Lettera 43.

La sala dell'Energolab (a Milano anche i nomi sono un po' particolari) va riempiendosi di giornalisti e relative attrezzature.
Fa un bel caldo milanese, umido dopo i giorni di grande pioggia. Un enorme cameraman mi preclude la vista, e dire che sono anche arrivata in anticipo, una rarità, per prendere posto.
Sta per iniziare la conferenza stampa di Beppe Sala, il giorno dopo, dopo che hanno parlato tutti, in ossequio all'understatement a cui il nostro ci ha abituati.
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Parisi racconti come andò con la banda larga

Written by Emanuele Fiano.

Emanuele FianoSe venisse confermata l'offerta di Enel per Metroweb al doppio del prezzo a cui il Comune ai tempi della destra l'ha svenduta ai privati, sarebbe certificata l'ennesima beffa per i milanesi. Una storia iniziata male proprio ai tempi di Parisi direttore generale e Albertini sindaco, come oggi ipotizza "La Repubblica". Togliere risorse ai cittadini milanesi per far guadagnare i privati. E' questa la filosofia del cambiamento? Parisi ci racconti come andò, altrimenti dovremmo dedurne che con la trasparenza non va d'accordo. Il 19 giugno Milano boccerà di nuovo questo modo vecchio di fare politica.