Milano 2025, nuove case e giovani in arrivo
È una Milano che è tornata a crescere quella che adesso disegna il suo futuro. E fissa gli obiettivi strategici che dovranno orientare la revisione del Pgt, il libro mastro dell'urbanistica che segnerà lo sviluppo della città dei prossimi anni. Perché il cambiamento è già iniziato e, dice Palazzo Marino, dovrà continuare. Una "nuova fase" che ha trovato un primo segnale concreto di mutazione proprio nella carta di identità demografica. È da lì che si riparte.
La solidarietà è una strada a doppio senso
Sono passati quasi due anni dal quel burrascoso vertice Ue di giugno 2015 in cui l’allora premier Matteo Renzi ha battuto i pugni sul tavolo e ha ricordato ai Paesi dell’Est che la solidarietà è una strada a doppio senso. Oggi a dirlo è l’intera Unione europea: “solidarity is a two-wat street” si legge nella lettera con cui lo scorso 5 settembre il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker ha respinto le richieste del premier ungherese Viktor Orban di finanziamenti europei per la costruzione dei muri anti-migranti.
Oggi inoltre la Corte di giustizia europea ha respinto il ricorso di Ungheria e Slovacchia sulla ripartizione dei richiedenti asilo.
Oggi inoltre la Corte di giustizia europea ha respinto il ricorso di Ungheria e Slovacchia sulla ripartizione dei richiedenti asilo.
Minacce per l'accoglienza ai profughi
Ieri mattina ho ricevuto in Comune una lettera, naturalmente anonima, contenente insulti e minacce di morte connessi alla mia decisione di sottoscrivere il Protocollo sull'accoglienza dei profughi e richiedenti asilo predisposto dal Prefetto di Milano nel maggio scorso.
Inutile dire che ho immediatamente consegnato quell'ignobile documento ai Carabinieri per le necessarie indagini. Altrettanto inutile ribadire che simili minacce, per quanto spiacevoli, non incidono in nulla nè sulle mie scelte politiche di fondo nè sulla mia quotidiana attività di amministratore.
La Corte di giustizia Ue dà ragione all’Italia: giusto redistribuire i migranti
Redistribuire i migranti all’interno dei Paesi Ue è un diritto. Lo ha stabilito la Corte di Giustizia dell’Unione europea respingendo i ricorsi di Slovacchia e Ungheria che avevano cercato di fermare le cosiddette “relocation” dei richiedenti asilo da Italia e Grecia e che fino a oggi non hanno accolto nemmeno un profugo. Nella sentenza, i giudici spiegano che «il meccanismo contribuisce effettivamente e in modo proporzionato a far sì che la Grecia e l’Italia possano far fronte alle conseguenze della crisi migratoria del 2015». Una decisione duramente contestata da Budapest che ha definito la sentenza «oltraggiosa e irresponsabile».