Il diritto alla sicurezza
Articolo pubblicato da Il Giorno.
Le iniziative di aggregazione sociale non mancano in Via Quarti a Milano (Zona 7), quartiere popolare che spesso viene considerato una porzione di Baggio e, invece, rappresenta un territorio a sé, con una sua identità, sia considerandolo dal punto di vista urbanistico e sia osservando il tessuto sociale che lo compone. I palazzi si affacciano tutti su cortili interni che hanno i loro pregi (spazi che avrebbero una potenzialità per lo sviluppo di momenti aggregativi) ma anche i loro difetti. Penso al fatto che sia facile nascondersi tra gli anfratti dei cortili, soprattutto di notte, per eventuali malintenzionati o vandali, e che sia difficile per le forze dell’ordine effettuare dei controlli con le pattuglie, visto che è necessario scendere e girare a piedi per verificare che ogni angolo sia tranquillo. Noi del Consiglio di Zona sappiamo che le Associazioni attive sul territorio svolgono un compito nobilissimo, ma sappiamo anche che occorre garantire sicurezza e un presidio costante in un quartiere così particolarmente difficile.
Ce lo chiedono gli abitanti ma anche coloro che lavorano nell’area, i quali si trovano alle prese con mille problemi di degrado e criminalità. Noi abbiamo proposto un presidio delle forze dell’ordine perché la realtà, si sa, non è tra le più rosee. Ammiro chi va avanti con coraggio e determinazione per migliorare il quartiere. Con il supporto del Consiglio di Zona 7 sono stati realizzati progetti di coesione sociale lo scorso dicembre e poi tra maggio e giugno, in particolare attività per i bambini, le donne e gli anziani. E con Aler è nato un bel rapporto di collaborazione che ha prodotto dei buoni risultati, per esempio, i bambini del quartiere sono stati coinvolti in un’opera di riqualificazione degli spazi comuni dipingendo alcuni locali. Intendiamo portare avanti questo legame con il territorio, mostrare nei fatti che la zona non è abbandonata a se stessa.