Operazione Renzi!
L’Aula è in gran spolvero: spalti gremiti, stampa a grappoli, senatrici e senatori al loro posto, banchi del governo pieni il giusto, a segnalare la prima novità, e cioè il numero dei ministri, obiettivamente contenuto.
Il Presidente del Consiglio in attesa di fiducia indossa una grisaglia di ordinanza, il colletto della camicia bianca è un po’ altino, invero, e la cravatta lo chiude un po’ troppo. Sarà la tensione del momento? Macché. Renzi parte come un fulmine, e partono i primi commentini salaci, che accompagneranno sommessamente gran parte del lungo intervento programmatico. È brillante l’eloquio, non c’è dubbio. E subito arriva l’impressione che non stia parlando a noi senatori, ma al Paese.
Anche perché i senatori sono già stati sistemati nella prima frase del suo discorso: “Spero di essere l’ultimo Presidente del Consiglio che in questa sede chiederà la fiducia”… Cioè il superamento del Senato, non solo del bicameralismo perfetto.
Per dirla con i cartoni di Roger Rabbitt cari senatori, care senatrici, anzi, gentili senatrici e onorevoli senatori, come da espressione letterale, per voi la salamoia…
Ovviamente la cosa è molto seria, e non merita di essere liquidata con una battutaccia, ma lasciate che anch’io trasgredisca qualche volta. Sono stata buona fino a ora… la mia natura è decisamente più insubordinata.
Ma proseguiamo con la cronaca. Il Renzi è un fiume in piena, manovra la Cassa Depositi e prestiti come un ballerino di hula hoop il suo cerchio, promette riduzioni del cuneo fiscale come il mio dietologo fa con il mio girovita, dribbla sanità e welfare manco fosse Messi in una finale del Barcellona, fa gol parlando della scuola come bene primario.
Le tifoserie si dividono fra entusiasti e mosci. La verità è che siamo di fronte al nuovo, piaccia o no. A me non dispiace e spero che faccia bene, ma soprattutto che faccia.
Si apre il dibattito sulle dichiarazioni del Presidente del Consiglio, ed è la solita cronaca che vi risparmio. Per il mio, bellissimo!, intervento sulla sanità e il welfare vi rimando a FB. Sono sempre stupefatta della quantità di insulti che riescono a mettere insieme i Cinquestelle in così poco tempo a disposizione. Prima o poi dovranno pur dire cosa vogliono, sebbene sia molto più romantico dire ciò che non siamo, ciò che non vogliamo, come direbbe il poeta…
Grasso fa quel che può per far rispettare i tempi del dibattito, tenta persino di togliere la parola, dolcemente ritorna sui suoi passi, forse rassegnato, forse consapevole che questa è una delle poche occasioni di quell’orgoglio parlamentare messo a dura prova dall’enorme quantità di decreti legge, che obiettivamente hanno contribuito a indebolire le prerogative del Parlamento.
Monti, sfingico come sempre, attende silenzioso e solitario il suo turno.
Renzi ascolta tutto, prende appunti, fra poco replicherà.
Seguiranno le dichiarazioni di voto dei gruppi e poi, verso le 23, inizierà la chiama per la fiducia. Il resto è ormai alla storia. Il governo Renzi, giovane e pieno di donne, finalmente, ottiene la fiducia. È molto tardi, troppo per alcuni senatori. Io e le mie amiche trasciniamo la valigia della settimana verso casa. L’ascensore funziona. Un altro buon segno per il futuro.
Articolo pubblicato da RollingStone.
Articolo pubblicato da RollingStone.