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Ungheria: voto spiacevole per chi crede nei valori Ue

Written by Patrizia Toia.

Patrizia ToiaQuando un popolo vota, bisogna accettare il risultato. A chi crede nei valori dell'Europa però non può naturalmente far piacere che Orban abbia rivinto le elezioni, ma il suo popolo lo ha scelto.
La vittoria del premier autoritario Viktor Orban alle elezioni in Ungheria è un pericolo per tutta l'Europa che non può più essere ignorato, né dal Ppe, né dai vertici del Parlamento Europeo e della Commissione europea. Dopo anni di moniti e appelli inascoltati con cui Bruxelles ha tentato di fermare la deriva illiberale dell'Ungheria quest'ultima elezione rischia di far saltare tutti gli equilibri su cui si è fondata fino ad oggi la fondamentale ambiguità del Ppe, soprattutto se Orban avrà la possibilità di cambiare la costituzione del Paese.
Ora tutte le istituzioni europee e i governi democratici dell'Ue devono mobilitarsi per difendere lo stato di diritto e la democrazia in Europa, partendo anche dalle proposte del Parlamento europeo per rafforzare gli anticorpi democratici dell'Unione.
Sarà assolutamente necessario ridurre le risorse, noi lo abbiamo chiesto, il governo di Renzi aveva lanciato questa proposta e l'Europa la sta raccogliendo. Si sta creando un grande consenso su questo, chi si rifiuta di condividere gli impegni più complicati, come la sfida dell'immigrazione, non può poi avere accesso a tutti i fondi. Orban ha vinto illudendo il suo Paese che l'immigrazione non li toccherà mai. I fili spinati ne sono l'esempio e i suoi comizi ne sono stati la dichiarazione. Ha detto: “vi prometto che mai uno straniero intaccherà i nostri valori”. Ecco, non è pensabile che questa sia l'Europa civile, dei diritti e delle libertà regolate.
In Italia le parole di ammirazione di Salvini rendono chiaro che è illusorio tenere insieme un centrodestra europeista insieme a una formazione di ispirazione illiberale e sovranista come la Lega.

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