Con Renzi per rilanciare il progetto riformista e guardare al futuro
Il congresso del PD deve diventare un’opportunità per il partito, ma può diventarla anche per il Paese. Dopo la sconfitta nel referendum costituzionale e la dolorosa fuoriuscita di alcuni, si tratta per noi di resistere alla tentazione di trasformare la discussione in una semplice conta interna con la testa rivolta indietro e impegnarci a guardare avanti e immaginare il futuro che vogliamo per questo Paese.
Sia chiaro, le difficoltà di oggi non devono e non possono farci abbandonare una scelta: quella di sostenere un necessario progetto riformista vero e profondo di cambiamento della politica italiana, di valorizzazione dei talenti del Paese e di ricostruzione di un rapporto, ormai logoro, di fiducia tra i cittadini e le istituzioni.
L'idea che Matteo Renzi ha rappresentato e rappresenta, che ha segnato positivamente i mille giorni del suo Governo e continua a essere il cuore del Governo Gentiloni, resta valida: è l'unica in campo che può dare prospettive ai giovani e all'Italia.
L'idea che Matteo Renzi ha rappresentato e rappresenta, che ha segnato positivamente i mille giorni del suo Governo e continua a essere il cuore del Governo Gentiloni, resta valida: è l'unica in campo che può dare prospettive ai giovani e all'Italia.
La sconfitta della Riforma Costituzionale non può essere sottovalutata, quella proposta di modernizzazione del Paese era, e deve restare, il cuore del nostro progetto. Ma, al tempo stesso, dobbiamo superare le timidezze che ci impediscono di valorizzare le tante cose importanti fatte dai nostri Governi in campo economico, sociale, sul terreno dei diritti e del funzionamento della Pubblica Amministrazione.
Le cose fatte in questi anni hanno valore in sé ma, soprattutto, sono i primi mattoni di una costruzione riformatrice che vogliamo proseguire sapendo che il quadro è cambiato rispetto a quando Matteo Renzi tre anni fa vinse il congresso.
Allora sostenemmo una proposta che, dopo il risultato elettorale del 2013, ci poteva far tornare in sintonia con il Paese.
Una proposta che lui incarnava benissimo, di cambiamento, di rottura con le politiche del passato.
Dopo mille giorni a capo del Governo, Matteo Renzi viene presentato e percepito - proprio per la funzione che ha bene assolto - come il rappresentante di quell'establishment che oggi in tutto il mondo viene vissuto male.
Non poteva essere diversamente, ma qui c'è un primo nodo che dobbiamo affrontare insieme al congresso per ridare forza al progetto del PD e a Matteo Renzi.
Serve ora anche aprire una riflessione sul tema delle diseguaglianze.
Nonostante le tante cose fatte sulla stabilizzazione del lavoro, sulla redistribuzione del reddito (con gli 80 euro) e sulla povertà, questo resta un nodo irrisolto su cui le opposizioni hanno poggiato una descrizione disperata e fallimentare del Governo e del Paese. Per questo la nostra proposta riformista deve farsi carico della necessità di riconoscere come prioritario il tema del superamento delle diseguaglianze, della lotta alle povertà, delle periferie sociali dove incertezza, degrado e solitudine producono paure e una permeabilità evidente alle parole d'ordine delle forze populiste.
Credo che queste riflessioni, appena accennate dovranno innervare, i tre giorni, 10-12 marzo, che si stanno organizzando a Torino per costruire con un'ampia partecipazione i contenuti della mozione che Matteo Renzi presenterà al congresso.
L'idea di promuovere una partecipazione vera alla costruzione del progetto, coinvolgendo competenze, territori, amministrazioni e i gruppi parlamentari, non è solo una scelta organizzativa, ma ha un valore politico, può segnare una discontinuità rispetto a una fase in cui, concentrati sull'azione di Governo, si sono raramente costruiti luoghi di coinvolgimento e confronto.
La stessa scelta della sede del Lingotto ha un significato: richiama l'appuntamento in cui Walter Veltroni disegnò l'idea di Paese e di riformismo su cui nacque il PD.
L'idea che riuscì ad aggregare e rappresentare mondi e culture diverse.
La scelta di Renzi di ripartire da lì racconta la volontà di rilanciare quel progetto riformista, di centrosinistra e di guardare al futuro.
Saranno tre giorni di lavoro e di approfondimenti, alternando sedute in plenaria e gruppi di lavoro, un'occasione per contribuire insieme alla proposta che al congresso sosterremo insieme a Matteo Renzi.
Fonte: AreaDem
Fonte: AreaDem
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