Il Governo Gentiloni
Abbiamo preso atto dell’esito del Referendum.
Le dimissioni di Matteo Renzi sono venute dalla consapevolezza della maggioranza che ha sostenuto il suo Governo che ha visto bocciare dai cittadini quella Riforma Costituzionale che era insieme ragione e obiettivo del Governo e della legislatura stessa.
Il Referendum ha cancellato una Riforma che io continuo a pensare fosse necessaria per il Paese.
Al di là delle caricature di questi giorni, quel Referendum non cancella, però, le tante riforme e il lavoro fatto nei mille giorni del Governo Renzi.
Abbiamo fatto cose utili per il Paese e per tanti cittadini.
Ne parleremo e le racconteremo nei prossimi giorni.
Leggeremo i risultati quando ci sarà la possibilità e la serenità di farlo.
Oggi, il Presidente Gentiloni, con il suo Governo e la sua maggioranza, si assume con coraggio una responsabilità non semplice: portare il Paese alle elezioni, affrontando questioni urgenti per il Paese, come intervenire sul sistema bancario, consolidare il lavoro iniziato per la ricostruzione nelle zone colpite dal terremoto, affrontare gli impegni internazionali e il tema del governo dell’immigrazione.
Tutto ciò, lo facciamo in un tempo - come dimostra anche il dibattito in Parlamento - in cui è più facile alimentare le paure e speculare sul disagio che vivono ancora troppi italiani.
È più facile animare una campagna elettorale permanente piuttosto che fare la fatica di dare soluzioni a problemi complessi, sapendo che le riforme, a partire da quelle fatte in questi anni, incrinano certezze, intaccano privilegi e hanno bisogno di un tempo per migliorare concretamente la vita delle persone che sono in difficoltà. Un tempo che, spesso, rischia di essere percepito sempre come troppo lungo e inaccettabile.
Di fronte alle difficoltà, però, non è nella nostra storia l’abitudine di scegliere la scorciatoia della propaganda, anziché provare - come stiamo facendo - a governare, stando al servizio del Paese e degli italiani.
Quello che votiamo oggi in Senato non è e non deve essere un Governo per tirare a campare. Ci sono obiettivi chiari e credo che si possano completare ancora lavori che sono avanzati in Parlamento e nel rapporto tra Stato e Regioni e, in particolare, penso al riordino del settore del gioco d’azzardo e penso alla riforma del Codice Antimafia.
È un impegno grande quello che si stanno assumendo il Presidente Gentiloni e il suo Governo ma, forse, l’impegno più difficile che si è assunto nella sua presentazione è quello di porsi l’obiettivo di far tornare in questo Paese e in queste Aule un dibattito civile che rispetti le istituzioni.
Serve alla nostra democrazia.
Alimentare lo scontro permanente e accreditare l’idea che tutto non funzioni e che tutto sia un imbroglio e che questo è un Paese senza speranza rischia di rafforzare una deriva anti-istituzionale che non è né di destra né di sinistra ma è disperata e produce discredito su tutti.
Una politica che si fonda sulla delegittimazione dell’avversario invece che sul confronto e la proposta non è una buona politica.
Sono convinto che il Presidente Gentiloni e il suo governo lavoreranno per provare a riportare il confronto sulle cose e sulle soluzioni.
Auguri Presidente a Lei e ai suoi Ministri!
Noi ci siamo.
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