Assemblea Nazionale PD post referendum

"Il leader - dice il segretario - è quello che quando perde lo ammette e dice che vuole ripartire. La sconfitta fa parte della vita. Senza inseguire vendette e ritorsioni. Per inseguire vendette e ritorsioni fare subito il Congresso sarebbe stata la scelta migliore. Certo, dire che con me si rischia la deriva autoritaria, mentre ci sono partiti azienda e partiti dove gli amministratori locali devono sottoscrivere contratti e penali (riferimento al documento firmato da Raggi col M5s, ndr). Poi, vedere persone di questo partito festeggiare dopo gli exit poll, ha ferito il senso di appartenenza a questa comunità. Ma ho accettato il consiglio di chi mi ha detto di non fare del congresso il luogo dello scontro. Ho accettato l'idea di rispettare la tempistica e le regole. Rispetteremo le scadenze statutarie, sui contenuti, non regoleremo i conti. Ciascuno indossi le proprie ferite come crede, ma i circoli tornino a discutere e approfondire ciò che serve all'Italia. La prima regola del nuovo corso deve essere di ascoltare di più, io per primo. La segreteria deve funzionare meglio, più plurali e meno autorevoli. Mercoledì ci riuniremo nella segreteria per cambiare passo. I nostri sindaci devono essere coinvolti di più. Ma Beppe Sala faccia ciò che i cittadini gli hanno chiesto di fare".