Il vantaggio del vivere metropolitano
Articolo pubblicato dal mensile Cooperazione & Solidarietà di Ecopolis.
Il Consiglio Comunale di Milano, i nuovi Municipi e Città Metropolitana definiscono le istituzioni e le persone impegnate a governare e indirizzare insieme lo sviluppo dei nostri territori, occasione irripetibile per allinearci alle realtà europee con le quali i nostri cittadini, le nostre imprese, i nostri interlocutori devono quotidianamente confrontarsi in una competizione globale.
Milano città metropolitana ha un obiettivo in più: vuole migliorare di molto la qualità della vita dei suoi abitanti. Diciamo subito che partiamo avvantaggiati rispetto a tutti gli altri.
Milano è universalmente indicata come il centro dell'eccellenza del Paese, non soltanto perché da sempre è riconosciuta come la “capitale del lavoro”, ma perché in questi ultimi tempi è riuscita a gestire un afflusso sempre in crescendo di visitatori attratti dalla cospicua offerta culturale che spazia dalle arti alla tecnologia più sofisticata, con un occhio particolare alla produzione e alla preparazione del cibo, alle peculiari rassegne sull'alimentazione. Milano città importante, efficiente è l'immagine scontata. Adesso vi si aggiunge una visione allargata, quella di città metropolitana, la terza dopo Londra e Parigi tra quelle più popolate dell'Unione europea. Ci vuol poco a capire che lo sviluppo di questo territorio, che conta 288.000 imprese attive e mille 175 addetti per chilometro quadrato, è fondamentale per la ripresa dell'Italia intera. Il tutto in un contesto che offre a ciascuno che vi abita, l'opportunità di valorizzare le proprie risorse, le proprie vocazioni. Ne è un esempio la rigenerazione di alcune cascine, prima fra tutte Cascina Cotica, che riassumono la storia di un luogo con le sue tradizioni ed i suoi riti. Socialità, cultura, lavoro, casa, vita in famiglia e in comunità rivivono nel confronto con i protagonisti di oggi ansiosi di conoscere quali erano i vantaggi e gli svantaggi della qualità della vita in quel contesto. La cascina come laboratorio o meglio ancora come Agorà intorno al quale ci si interroga e ci si sofferma, si riflette sui grandi temi del vivere quotidiano, nel tentativo di migliorarlo. Lo stimolo lo offrono appunto le cascine ristrutturate dalla collaborazione tra l'impresa privata e cooperativa e l'amministrazione pubblica. La grande scommessa alla quale tutti noi che viviamo sul territorio metropolitano siamo inviati a partecipare, è di progredire senza perdere di vista la comunità, quella civitas descritta dai Romani che la globalizzazione penalizza o tende a dividere mettendo l'uno contro l'altro. La trasformazione del vecchio mondo industriale, la chiusura della fabbrica fordista hanno cambiato il volto e la composizione sociale di quartieri e zone di alcune grandi città dell'area metropolitana, e Milano è tra queste. E dunque non c'è da meravigliarsi se proprio sulla costruzione di opportunità nuove si sviluppa un mix sociale e funzionale capace di ridisegnare l'area metropolitana dandole una nuova identità per migliorarne la vita. Le istituzioni devono fare rete, dirimere conflitti di competenza e lavorare insieme con tutti i referenti delegati e interessati presenti sul territorio, in modo da raggiungere una visione collettiva e condivisa sul futuro. Infatti, d'ora in avanti i Municipi diventano il “luogo nuovo” di decisione e di partecipazione. Confrontarsi nei Municipi sulle opere e sugli interventi locali, vuol dire dare il massimo ascolto ai quartieri, alle richieste dei cittadini, degli operatori, dei comitati, delle associazioni, del volontariato. Soltanto agendo così si può far crescere e sviluppare in maniera armonica la Grande Milano e il benessere di chi vi ci vive. Ripeto, noi partiamo avvantaggiati. Una riprova arriva ogni giorno dalle centinaia di migliaia di cittadini ‘a tempo’, i cosiddetti city users come li avrebbe definiti Guido Martinotti, i quali intrattengono un rapporto stabile con la città ed esprimono una domanda di servizi e di mobilità che non coincide con quella dei residenti, ma che siamo riusciti comunque a soddisfare. La nuova istituzione metropolitana ci consentirà di farlo molto meglio. Insomma ci sono tutte le premesse per una Milano Città metropolitana efficiente, competitiva, attraente, com'è nella tradizione lombarda. Una grande area territoriale di crescita innovativa e di sviluppo economico, proiettata sull'Europa e sul Mondo. Tuttavia capace di non lasciarsi mai indietro nessuno.
Il Consiglio Comunale di Milano, i nuovi Municipi e Città Metropolitana definiscono le istituzioni e le persone impegnate a governare e indirizzare insieme lo sviluppo dei nostri territori, occasione irripetibile per allinearci alle realtà europee con le quali i nostri cittadini, le nostre imprese, i nostri interlocutori devono quotidianamente confrontarsi in una competizione globale.
Milano città metropolitana ha un obiettivo in più: vuole migliorare di molto la qualità della vita dei suoi abitanti. Diciamo subito che partiamo avvantaggiati rispetto a tutti gli altri.
Milano è universalmente indicata come il centro dell'eccellenza del Paese, non soltanto perché da sempre è riconosciuta come la “capitale del lavoro”, ma perché in questi ultimi tempi è riuscita a gestire un afflusso sempre in crescendo di visitatori attratti dalla cospicua offerta culturale che spazia dalle arti alla tecnologia più sofisticata, con un occhio particolare alla produzione e alla preparazione del cibo, alle peculiari rassegne sull'alimentazione. Milano città importante, efficiente è l'immagine scontata. Adesso vi si aggiunge una visione allargata, quella di città metropolitana, la terza dopo Londra e Parigi tra quelle più popolate dell'Unione europea. Ci vuol poco a capire che lo sviluppo di questo territorio, che conta 288.000 imprese attive e mille 175 addetti per chilometro quadrato, è fondamentale per la ripresa dell'Italia intera. Il tutto in un contesto che offre a ciascuno che vi abita, l'opportunità di valorizzare le proprie risorse, le proprie vocazioni. Ne è un esempio la rigenerazione di alcune cascine, prima fra tutte Cascina Cotica, che riassumono la storia di un luogo con le sue tradizioni ed i suoi riti. Socialità, cultura, lavoro, casa, vita in famiglia e in comunità rivivono nel confronto con i protagonisti di oggi ansiosi di conoscere quali erano i vantaggi e gli svantaggi della qualità della vita in quel contesto. La cascina come laboratorio o meglio ancora come Agorà intorno al quale ci si interroga e ci si sofferma, si riflette sui grandi temi del vivere quotidiano, nel tentativo di migliorarlo. Lo stimolo lo offrono appunto le cascine ristrutturate dalla collaborazione tra l'impresa privata e cooperativa e l'amministrazione pubblica. La grande scommessa alla quale tutti noi che viviamo sul territorio metropolitano siamo inviati a partecipare, è di progredire senza perdere di vista la comunità, quella civitas descritta dai Romani che la globalizzazione penalizza o tende a dividere mettendo l'uno contro l'altro. La trasformazione del vecchio mondo industriale, la chiusura della fabbrica fordista hanno cambiato il volto e la composizione sociale di quartieri e zone di alcune grandi città dell'area metropolitana, e Milano è tra queste. E dunque non c'è da meravigliarsi se proprio sulla costruzione di opportunità nuove si sviluppa un mix sociale e funzionale capace di ridisegnare l'area metropolitana dandole una nuova identità per migliorarne la vita. Le istituzioni devono fare rete, dirimere conflitti di competenza e lavorare insieme con tutti i referenti delegati e interessati presenti sul territorio, in modo da raggiungere una visione collettiva e condivisa sul futuro. Infatti, d'ora in avanti i Municipi diventano il “luogo nuovo” di decisione e di partecipazione. Confrontarsi nei Municipi sulle opere e sugli interventi locali, vuol dire dare il massimo ascolto ai quartieri, alle richieste dei cittadini, degli operatori, dei comitati, delle associazioni, del volontariato. Soltanto agendo così si può far crescere e sviluppare in maniera armonica la Grande Milano e il benessere di chi vi ci vive. Ripeto, noi partiamo avvantaggiati. Una riprova arriva ogni giorno dalle centinaia di migliaia di cittadini ‘a tempo’, i cosiddetti city users come li avrebbe definiti Guido Martinotti, i quali intrattengono un rapporto stabile con la città ed esprimono una domanda di servizi e di mobilità che non coincide con quella dei residenti, ma che siamo riusciti comunque a soddisfare. La nuova istituzione metropolitana ci consentirà di farlo molto meglio. Insomma ci sono tutte le premesse per una Milano Città metropolitana efficiente, competitiva, attraente, com'è nella tradizione lombarda. Una grande area territoriale di crescita innovativa e di sviluppo economico, proiettata sull'Europa e sul Mondo. Tuttavia capace di non lasciarsi mai indietro nessuno.
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