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Se la sinistra insegue i populisti finisce male

Written by Walter Veltroni.

Walter Veltroni"Il problema non è l'Italia, ma il tramonto della sinistra in tutto l'Occidente. O ci si mette mano o finisce male. Molto male". E' quanto afferma Walter Veltroni, in un'intervista a Repubblica. Dopo il referendum, aggiunge, "le migliori intelligenze devono guardarsi negli occhi e trovare le parole per costruire insieme una interpretazione riformista della realtà, senza la quale ogni personalizzazione è peggio che dannosa, è inutile".
"La sinistra - dice Veltroni - deve seguire due bussole: il bisogno di riscatto di chi sta ai margini e il bisogno di sicurezza di chi sta in mezzo.
Nella storia, quando la classe media si è sentita perduta non ne è mai venuto nulla di buono. Siamo cresciuti in un mondo basato su cinque pilastri - studio, lavoro, famiglia, casa, pensione - che si sono sgretolati. Questa è la prima generazione nel dopoguerra che scende di un gradino invece di salire".
"La sinistra in difficoltà - continua Veltroni - ha questo riflesso pavloviano: da una lato pensare che il modo migliore di risalire sia, non guadagnare l'altra sponda, ma tornare alla foce del fiume, a un passato ideologico che, non lo si vuol capire, non esiste più. Dall'altro, l'omologazione alla Zelig, nel senso del film di Woody Allen". "Io per esempio non ho condiviso la scelta di Renzi di togliere la bandiera europea, che ieri ho visto tornare alle sue spalle. Penso sia un errore, una concessione all'antieuropeismo. Se la sinistra si fa variabile di un discorso populista, è morta. Si rischia la Germania di Weimar". "Grillo - avverte Veltroni - non va confuso con Le Pen, lo votano tanti ex democratici". L'ex segretario del Pd, che voterà Sì al referendum, sul suo ex partito aggiunge: "Penso che una lacerazione nel più grande partito della sinistra sarebbe oggi una tragedia per la democrazia italiana". 
Intervsta a Walter Veltroni (PDF)»»
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