Mercati tesi ma il Sì è sul merito
"Nulla di inedito. Succede sempre quando si è davanti a passaggi elettorali importanti. Sicuramente c'è una forte attenzione internazionale al referendum, per il significato che ha e perché si inserisce in una tornata che ha avuto altri momenti, dalla Brexit alle elezioni americane". E' quanto afferma al Corriere della Sera, Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, sugli effetti della campagna referendaria. "E' chiaro che questo introduce elementi di possibili fibrillazioni anche sui mercati, a cui dobbiamo guardare con l'attenzione che meritano - aggiunge - Detto questo, il nostro compito è presentare ai cittadini le buone ragioni del Sì, che sono tante, senza utilizzare altri argomenti in una situazione incerta dal punto di vista dell'esito referendario e anche dei potenziali scenari post referendum".
"Il referendum - dice anche Guerini - è sulla riforma costituzionale, non su Renzi o sul governo. Dopodiché, il governo sta lavorando per portare avanti un processo di riforme importante: rendere l'Italia un Paese in cui è più facile investire e crescere nella competitività, avere una Pubblica amministrazione efficace, abbassare le tasse, aumentare i posti di lavoro". "Una cosa è il referendum - precisa - altra cosa è quello che sta facendo il governo. Il Sì sarà un'ulteriore spinta per le riforme".
"Il referendum - dice anche Guerini - è sulla riforma costituzionale, non su Renzi o sul governo. Dopodiché, il governo sta lavorando per portare avanti un processo di riforme importante: rendere l'Italia un Paese in cui è più facile investire e crescere nella competitività, avere una Pubblica amministrazione efficace, abbassare le tasse, aumentare i posti di lavoro". "Una cosa è il referendum - precisa - altra cosa è quello che sta facendo il governo. Il Sì sarà un'ulteriore spinta per le riforme".