Terrorismo: preoccupati ma l'Italia sa fare prevenzione
E’ giusta e non evitabile la preoccupazione di fronte all’aggressione del terrorismo internazionale ma va detto che l’Italia sa fare e sta facendo un buon lavoro di prevenzione. Parlamento e governo hanno fatto molto in questi mesi, innovato l'assetto legislativo specifico e investendo risorse ingenti per nuove assunzioni straordinarie e per investimenti in mezzi e strumenti nel comparto sicurezza e in quello dei servizi di intelligence. Il lavoro di programmazione tra le nostre forze dell’ordine, alle quali va la nostra gratitudine infinita, funziona ma certamente dobbiamo chiedere più impegno nella concertazione tra i Paesi europei tra i quali alcuni hanno mostrato falle incredibili nei propri sistemi informativi.
Le parole di Gasparri sui servizi di sicurezza del nostro Paese, quindi, sono vergognose e inaccettabili. Dietro questa levata di scudi si intravede la polemica sollevata da FI che chiede l’allargamento del Comitato parlamentare di controllo dei servizi. Una richiesta che, anche se avesse un fondamento, viene squalificata dalle parole senza ritegno usate dal sen. Gasparri che non si fa scrupolo di sporcare il lavoro competente e serio dei nostri apparati. Nel merito i numeri dei controlli, degli arresti e delle espulsioni effettuate lo scorso anno, tra i più alti di tutta Europa, smentiscono la propaganda di Gasparri, e dimostrano lo sforzo straordinario che stiamo facendo. Fomentare la paura e alimentare l’idea di essere indifesi non aumenterà in nulla la nostra sicurezza e offende solo chi lavora quotidianamente per il nostro Paese.
La guerra del terrorismo jihadista contro l'Occidente è una questione drammaticamente seria e decisiva per il futuro delle nostre nazioni. Per questo non scenderemo mai al livello della polemica messa in campo dal leader della destra italiana Salvini. Salvini pretende di dare consigli di strategia accusando il Governo di essere complice e coniglio, quando il leader della Lega ha fatto parte di una maggioranza a suo tempo colpevole di aver accettato il trattato di Dublino 3, che ancora oggi pesa negativamente sul difficilissimo tema dell'immigrazione, l'incursione bellica in Libia, e allo stesso tempo si è resa responsabile di aver tagliato in tre anni 4 miliardi di euro alle Forze dell'Ordine e alla Difesa. Nessun paese potrà mai assicurare ai suoi cittadini la sicurezza assoluta contro il terrorismo, ma noi siamo orgogliosi degli ingenti investimenti preventivi, 3 miliardi, che abbiamo fatto in questi anni sulla sicurezza e la difesa, delle migliaia di assunzioni straordinarie di Forze dell'Ordine e delle straordinarie capacità preventive e repressive dei nostri apparati. La lotta al terrorismo jihadista è una questione decisiva che il governo affronta con serietà e senza sosta. Di fronte ai morti di Bruxelles la polemica la lasciamo volentieri al leader delle felpe e dei selfie.
Per seguire l'attività di Emanuele Fiano: sito web - pagina facebook