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Viva l'Italia che lotta contro l'invisibilità

Written by Emilia De Biasi.

Emilia De Biasi
Articolo pubblicato da Lettera43.
Il Quirinale è un gran bel posto, assai elegante e accogliente.
È il luogo dove si svolgono incontri importanti e celebrazioni, con giardini meravigliosi aperti al pubblico e in cui ogni anno si festeggia, in grande sobrietà, la nascita della Repubblica.
Corazzieri per ogni dove, personale gentilissimo: una eterna scalinata porta nella grande sala affrescata in cui il presidente si intrattiene con cittadini, associazioni, volontari e professionisti impegnati nei più diversi campi dell'agire umano.
Essere invitati è un grande onore, il 30 marzo ancora più grande perché si celebrava la giornata della disabilità intellettiva, con una meravigliosa platea fatta di genitori, volontari, e tante ragazze e tanti ragazzi che in modo del tutto superficiale tendiamo a definire, appunto, disabili.
ISTITUZIONI SPESSO SORDE. Ben presto tante certezze vengono meno, a guardare i volti di quei genitori che hanno dato la vita per dare a quei figli una vita dignitosa, magari lasciati soli dall'indifferenza o isolati dallo stigma della anormalità, dimenticati nei loro problemi da istituzioni sorde, se non, talvolta, ostili alla diversità.
E che dire di quel ragazzo autistico, chiuso in un mondo tutto suo, con quel gioco ossessivo fra le mani.
Non gli daresti un centesimo, non sapresti nemmeno come avvicinarti.
Ma ecco che si siede al pianoforte e caspita! Che pianista d'eccezione! Che maestria, che tecnica, che sentimento.
È proprio vero che la parola non è l'unico modo per comunicare con il mondo.
È passato un anno dall'approvazione della Legge sui disturbi dello spettro autistico, ne vado fiera, l'abbiamo voluta tenacemente fra mille difficoltà e pregiudizi.
AUTISMO, GIUSTO RICONOSCIMENTO. Ora, dice il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, l'autismo entrerà nei Livelli essenziali di assistenza, che sono gli argomenti di cui si occupa il Servizio sanitario nazionale (Ssn).
Un giusto riconoscimento del diritto alla cura e alla presa in carico sociale e sanitaria di queste persone.
Ma noi non ci accontentiamo: e allora la mia collega Pignedoli, vice presidente della Commissione Agricoltura del Senato, ha avuto una bella idea e ha scritto una legge per l'inserimento lavorativo in agricoltura delle persone con disturbi dello spettro autistico.
Un disegno di legge che ho firmato molto volentieri e che sosterrò nel cammino per l'approvazione, perché il lavoro è autonomia, è dignità, è possibilità di scegliere un progetto di vita.
La ragazza down parla in modo spigliato del suo stage nelle cucine del Quirinale, un posto, dice, in cui si sta proprio bene, e termina dicendo con la voce piena di gioia di vivere che intende lavorare, per sempre.
La scrittrice Clara Sereni parla da madre, e le sue parole sono pietre cadute sulla sua vita trasformandola in modo definitivo.
DIRITTO A UNA VITA DI QUALITÀ. Indietro non si torna, e se è un successo la legge sul 'Dopo di noi', sulle opportunità di vita delle persone con disabilità dopo la morte dei familiari, è ancora da conquistare, dice, il 'durante di noi', l'affermazione del diritto a una vita di qualità, nell'oggi.
Il presidente Sergio Mattarella conclude con parole importanti, che suonano come monito e impegno. Non lo deluderemo.
E alla fine è tutto un mescolarsi, un salutare, uno stringersi le mani, fra sorrisi, carrozzine, genitori commossi e ragazzi un po' spaesati, ma felici.
Flavio Insinna, che ha condotto la mattinata, è gettonatissimo per i selfie. Il presidente Mattarella è circondato dall'affetto palpabile degli astanti.
Penso a quanto sprechiamo i nostri talenti in minutaglie esistenziali, in pigrizie e frustrazioni e alla fatica di riconoscere nell'altro, diverso da noi, una parte di noi.
Quella parte d'Italia ha rischiato l'invisibilità, e forse non ce l'ha ancora fatta.
Ma è un'Italia che mi piace.

La video-intervista a Dire»»

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