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Primarie un valore che contraddistingue il centrosinistra

Written by Franco Mirabelli, Emanuele Fiano, Lorenzo Gaiani.

primarieRiportiamo i commenti di Franco Mirabelli, Emanuele Fiano, Lorenzo Gaiani ai metodi di scelta dei candidati sindaci per Milano e Roma:
Franco Mirabelli: Beppe Sala è un ottimo candidato per Milano. Sono soddisfatto della scelta che si è fatta a Milano con le primarie e la vittoria di Beppe Sala. Molti avevano scommesso sul fatto che la candidatura di Sala avrebbe prodotto chissà quale sfacelo nel centrosinistra, invece, ora tutte le forze che hanno partecipato alle primarie si stanno giustamente adeguando al risultato, così come ci si era impegnati a fare.
Anche dal punto di vista delle lista si sta costruendo una coalizione che riesca a rappresentare tutta la pluralità che ha dato vita alle primarie. Si è cercato di trasformare la competizione milanese in un referendum pro o contro Renzi, oltretutto non è neanche vero che Sala era il candidato scelto da Renzi, ma il risultato ha smentito chi cercava di affossare Renzi: Sala, che era il candidato sostenuto dalla maggioranza renziana, ha vinto ed è stata giusta, quindi, la scelta di chiedergli di mettersi in campo.
Prossimamente si terranno le primarie anche a Roma e a Napoli. Credo che questa sia la conferma del valore della partecipazione per un partito come il PD che mette a disposizione dei cittadini di centrosinistra la scelta dei candidati alle elezioni. Questo è ormai un dato che contraddistingue il centrosinistra.
Bertolaso e Parisi sono stati scelti da tre persone in una stanza, il Movimento Cinque Stelle utilizza la Casaleggio & Associati per selezionare i propri candidati oppure - come a Milano – li fanno votare dai loro 200 iscritti; noi abbiamo fatto un’altra scelta ed è qualificante.
Oltretutto, guardando al centrodestra, la scelta di candidati con Bertolaso e Parisi è la sconfitta di Matteo Salvini, il quale aveva detto di volersi mettere su una ruspa per cancellare tutto il precedente. Bertolaso e Parisi sono in continuità con la storia di Berlusconi. Tra le ruspe per cancellare tutto ciò che c’era alle spalle e Bertolaso e Parisi c’è una bella differenza. Il risultato prodotto da quelle candidature è che Salvini la ruspa non l’ha neanche accesa.
Faremo poi la campagna elettorale, presenteremo le nostre idee e valuteremo le proposte degli altri. I risultati si vedranno con le elezioni.

Emanuele Fiano::Le scomposte e ridicole reazioni di Di Battista e compagnia la dicono lunga sull'imbarazzo e la difficoltà dei 5 Stelle a coprire i disastri e le magagne collezionate in giro per l'Italia. Di Battista vorrebbe buttare la palla in tribuna insultando e parlando d'altro senza dare risposte su Quarto, su Bagheria, su Livorno e sul 'codice Casaleggio' per commissariare e controllare dalla 'casa madre' il pensiero dei loro candidati presente e futuro. Ma è finito il tempo della demagogia. Criticano le nostre primarie quando loro, se va bene, scelgono i candidati con consultazioni meno affollate di una riunione di condominio.
Sulla partecipazione al voto delle primarie da parte della comunità cinese raggiungono il paradosso e come sempre fanno i furbi. Nella proposta di legge costituzionale n. 3124 del 19 maggio 2015 per la disciplina dei referendum e firmata dai 'big' Di Battista, Toninelli, Di Maio, propongono di estendere agli stranieri, leggasi stranieri, la facoltà di raccogliere le firme. Oggi che finalmente, aprendosi all'integrazione, la comunità cinese decide di partecipare alle scelte politiche direttamente, i cinque stelle abbracciano la polemica mettendosi contro l'integrazione. Smemorati e opportunisti, oltre che ridicoli.
La Casaleggio e associati scopre le sue carte: vuol mettere le mani sulle città. Un ricatto ai candidati per determinare dalle sue stanze tutto ciò che riguarda l'amministrazione, dalla giunta fino a chi affidare gli appalti. L'imbarazzo e i soliti balbettii di Di Battista, l'unico romano del direttorio confermano l'opacità del loro modo di agire. Democrazia zero, rubano ai cittadini la libertà di scegliere e agli eletti la libertà di pensare. Un oscuro personaggio, mai scelto da nessuno si arroga il diritto di decidere tutto. I risultati li abbiamo visti da Quarto a Bagheria, passando per Livorno. Al primo problema abbandonano territori e amministratori. Da oggi li prendono pure in ostaggio, dimissioni in bianco e caparra e libertà di pensiero a tassametro.

Lorenzo Gaiani: Stefano Parisi parte decisamente col piede sbagliato: permettersi di definire Sala, che ha vinto elezioni primarie molto impegnative, "candidato eterodiretto da Roma", da parte di uno come lui che è stato selezionato al chiuso di trattative segrete nella reggia di Arcore, e che se fosse eletto non sarebbe altro che un mero esecutore degli ordini di Berlusconi e di Salvini, oltre che irrispettoso suona ridicolo.
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