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Mi aspetto lealtà

Written by Giuseppe Sala.

Giuseppe Sala
Intervista a Giuseppe Sala del Corriere della Sera.
Una vittoria per Milano e per il popolo delle primarie». Giuseppe Sala ha da poco scoperto di essere il candidato del centrosinistra alle prossime elezioni da sindaco. Ha ricevuto i complimenti del premier Matteo Renzi, della sua sfidante Francesca Balzani, del sindaco Giuliano Pisapia. Si è goduto l’applauso della folla riunita al teatro Elfo Puccini: «Mi impegno a non deludere tutto questo entusiasmo e questa grande passione».
A settembre non era interessato a questa corsa. Cosa le ha fatto cambiare idea? E quando?
«Non c'è stato un momento, un istante preciso. È stata la maturazione di un convincimento, la ricerca della conferma che la mia vita si è indirizzata verso l'essere un civil servant piuttosto che un manager puro. Però c'era l'ostacolo delle primarie da affrontare: ecco, mi sono convinto quando ho capito che ero disposto a rischiare un insuccesso personale, dopo il successo di Expo, per il bene della città».
Il momento più difficile della campagna?
«Beh, non è stato facile digerire continui attacchi personali, sempre strumentali: non ero abituato a essere nel mirino, ma ho dovuto farlo in fretta. Credo di essere riuscito soprattutto grazie alle splendide persone che mi sono trovato al fianco e al grande entusiasmo dei volontari».
Da dove si parte?
«Dall'unità del centrosinistra per battere il centrodestra. Dal punto di vista programmatico, invece, voglio impostare dei piani di attività quartiere per quartiere da realizzare nei 5 anni di mandato. E pensare prioritariamente a lavoro e cultura».
Come commenta la polemica sul voto dei cinesi?
«Ma scusi: se negli Stati Uniti vanno a votare tutti, si parla di grande democrazia. Si concorda sul fatto che il futuro di questa città, come è nella tradizione, si basa sul suo essere internazionale, sul suo essere accogliente, sulla sua capacità di tenere insieme culture, razze e religioni di tutto il mondo. Mi stupisco molto del fatto che, quando si realizza un momento di vera integrazione come ieri, ci sia qualcuno che protesti».
Adesso, tutti uniti?
«Fino a prova contraria, siamo tutti legati da un patto di lealtà al centrosinistra. Io sono l'ultimo arrivato e ho sempre detto che sarei stato pronto a mantenere fede agli impegni».
Lo dice ai partiti della coalizione?
«Io credo alla lealtà. Se qualcuno cambierà strada, se ne dovrà assumere la responsabilità».
L'ipotesi di un altro candidato di sinistra?
«Francamente lo vedo possibile, anche perché credo che, per quanto io abbia ribadito che sono indipendente da Renzi e che non ho intenzione di realizzare a Milano il partito della nazione, un pezzo della sinistra voglia fare una manovra che ha anche valore politico nazionale».
Ed è preoccupato?
«No, anche perché spero si possa comunque dialogare in modo costruttivo. Il presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo, che mi contrasta dal punto di vista politico, ha però dichiarato che "il problema non è personale con Sala, che considero integerrimo". Ecco, questo per me è un ottimo punto di partenza».
Come sono i rapporti con Pisapia?
«Il nostro rapporto è sempre stato improntato a chiarezza e collaborazione. Avrei preferito che appoggiasse me, certo. Ma ora dobbiamo ritrovare in fretta lo spirito che ci ha consentito di realizzare insieme l'Expo».
E con Balzani e Majorino?
«Non tutto quello che è successo in campagna elettorale mi è piaciuto. Ma sono più che certo di poter contare sul loro appoggio di qui in avanti».
Del suo possibile avversario Stefano Parisi cosa pensa?
«Lo conosco da tanti anni e sarebbe un candidato competitivo».
Niente salotti per Sala?
«Ho già detto che non capisco alcune posizioni conservatrici che hanno. E comunque non li frequento: preferisco stare con le persone che mi fanno divertire e pensare, con i miei amici Albanese e Bertolino, con Gino e Michele, con Linus, con Cristiana Capotondi che mi ha accompagnato a vedere la Casa della memoria, Camila Raznovich che ha presentato l'incontro allo Strehler, Victoria Cabello che è passata in pizzeria dove ho mangiato con il mio staff aspettando i risultati».
A chi dedica la vittoria?
«Ai volontari, prima di tutti. Ma anche a tutta la gente che mi ha manifestato una grande fiducia in queste settimane: è bello avere la sensazione che la città, almeno un pezzo consistente, creda in me».

Per seguire Beppe Sala: sito web - Twitter @NoiMilano2016
Instagram NoiMilano2016 - Instagram BeppreGram

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