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EX Alstom di Sesto San Giovanni

Written by Sara Valmaggi, Franco Mirabelli.

Sara Valmaggi, Franco MirabelliIn questi giorni, General Electric ha comunicato la chiusura della fabbrica e del service del settore Power del gruppo Alstom di Sesto San Giovanni, che ha precedentemente acquisito.
Questa decisione, secondo GE, comporta la conseguenza di determinare 211 esuberi nel 2016 e altri 26 nel 2017.
Sara Valmaggi: Insieme al consigliere Onorio Rosati ho presentato una mozione urgente sulla questione dei lavoratori ex Alstom impiegati presso il sito di Sesto San Giovanni.
La multinazionale statunitense General Electric Company ha da poco deciso di tagliare 6500 posti di lavoro nelle divisioni europee della ex Alstom, l’azienda francese ceduta a GEC a novembre per circa 8,5 miliardi.
La decisione avrà forti ripercussioni anche in Italia: in particolare, sul sito di Sesto San Giovanni, sono previsti, ad oggi, 236 licenziamenti, su 400 lavoratori, per effetto della cessazione dell’attività produttiva e di un pesante ridimensionamento dei servizi. Dati gli effetti che le scelte di GEC potrebbero avere sull’economia lombarda, abbiamo chiesto alla Giunta di farsi parte attiva in tutte le sedi opportune, a partire dal MISE e dalla Presidenza del Consiglio e di mettere in campo ogni strumento utile a mantenere le attività e l’occupazione nel sito di Sesto, dato che è in gioco il futuro di 236 famiglie, oltre a quello di un importante settore industriale della regione.
Regione Lombardia deve farsi carico della crisi occupazionale della ex Alstom di Sesto. Tra l’altro è stato approvato a luglio uno schema d’accordo di competitività con la società “Nuovo Pignone”, acquisita da GEC e dal 2010 capofila della divisione Oil & Gas, in ordine al progetto di ricerca “Tecnologie avanzate per componenti flussi caldi turbine a gas” con l’obiettivo di rafforzare il tessuto occupazionale legato alla filiera e generare indotto, per rendere lo stabilimento dell’azienda del gruppo, che ha sede a Talamona, in provincia di Sondrio, un centro di eccellenza e un punto di riferimento per General Electric in Italia e nel mondo. Dunque, a maggior ragione, occorre aprire un tavolo per capire quali scelte ha intenzione di portare avanti in Lombardia, anche in previsione dell’audizione in Commissione attività produttive già richiesta dal Comune di Sesto insieme alle organizzazioni sindacali.
La mozione Pd per la salvaguardia dei posti lavoro alla ex Alstom di Sesto San Giovanni è stata approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale della Lombardia. Esprimo apprezzamento per il voto unanime alla nostra mozione urgente che siamo riusciti a portare in discussione oggi. L’assessore Parolini ha comunicato all’Aula di aver già incontrato il Ministro Guidi e di averla sollecitata su questa priorità. Il tema non è solo la difesa dei posti di lavoro ma anche la tutela delle attività produttive presenti sul territorio lombardo.
Sulla vicenda anche il senatore PD Franco Mirabelli ha depositato un’interrogazione per chiedere al Governo “di garantire che la decisione di GE di procedere alla chiusura degli stabilimenti non coincida con la dismissione della fabbrica”.
“Il gruppo Alstom è una realtà importante a Sesto San Giovanni: la fabbrica di produzione e quella di manutenzione del settore Power, acquisiti da General Electric, occupano 450 lavoratori, con produzioni che rappresentano un'eccellenza a livello mondiale” - si legge nel testo dell’interrogazione di Mirabelli – per questo si vuole sapere dal Governo “quali interventi intenda mettere in atto al fine di salvaguardare l'occupazione e impedire che l'Italia e Sesto San Giovanni perdano un importante centro di produzione su un settore strategico quale quello dell'energia”.
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