Green Economy, ILVA, Sistema socio-sanitario
Prima delle festività natalizie la Camera ha approvato in via definitiva la legge sulla "Green economy" e il contenimento dell'uso di risorse naturali.
I media ne hanno parlato poco ma si tratta di una legge importante: per la prima volta il nostro Paese si dota di una norma che andrà ad incidere in maniera organica sull'economica sostenibile-verde e sul riutilizzo delle risorse.
La sostenibilità ambientale viene promossa attraverso semplificazioni e incentivi che premiano i comportamenti virtuosi di consumatori, imprese e istituzioni.
Tra le disposizioni principali introdotte dalla nuova legge: la valutazione di impatto ambientale, la gestione dei rifiuti, la "blue economy", la prevenzione del dissesto idrogeologico e gli appalti verdi.
I media ne hanno parlato poco ma si tratta di una legge importante: per la prima volta il nostro Paese si dota di una norma che andrà ad incidere in maniera organica sull'economica sostenibile-verde e sul riutilizzo delle risorse.
La sostenibilità ambientale viene promossa attraverso semplificazioni e incentivi che premiano i comportamenti virtuosi di consumatori, imprese e istituzioni.
Tra le disposizioni principali introdotte dalla nuova legge: la valutazione di impatto ambientale, la gestione dei rifiuti, la "blue economy", la prevenzione del dissesto idrogeologico e gli appalti verdi.
Vengono destinati: 35 milioni per la mobilità sostenibile, 1,8 milioni di euro per le Aree Marine Protette, oltre a un sostanzioso pacchetto di norme che puntano a favorire il riuso dei materiali, che darà impulso a un comparto industriale in costante crescita. Infine: tutela del suolo, incentivi per la raccolta differenziata e misure a sostegno dell'economia circolare. Soltanto attraverso una gestione più efficiente delle materie che da rifiuto possono essere trasformate in risorsa si potrà garantire la sostenibilità del pianeta e la competitività delle nostre imprese.
Lo scorso 14 gennaio la Camera dei Deputati ha approvato, con 297 voti a favore, un nuovo decreto "Ilva". Il testo, ora passato al vaglio del Senato, conferma l'impegno del Governo e della maggioranza nell'assicurare la continuità produttiva del gruppo industriale di Taranto. Allo stesso tempo destina 800 milioni di euro per attuare le misure di bonifica.
Il decreto ha l'obiettivo di accelerare le procedure per la cessione a terzi dei complessi aziendali dell'Ilva, attualmente in amministrazione straordinaria. Si vuole così assicurare una prospettiva di stabilità finanziaria, industriale e gestionale al gruppo siderurgico pugliese. Garantire, inoltre, i livelli occupazionali e la tutela ambientale.
Il decreto stanzia così: 300 milioni per gli stipendi e i fornitori e 35 milioni per i creditori dell'indotto attraverso il Fondo di Garanzia per le PMI. Resta confermata sull'area siderurgica l'Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale). Le procedure di trasferimento a terzi saranno completate entro il 30 giugno 2016; i criteri per l'aggiudicazione saranno valutati anche in riferimento ai profili di rilevanza ambientale ed occupazionale. Il Governo, in pratica, accelera sulla cessione degli impianti a una newco con investitori privati. Chi rileverà il gruppo, dovrà rimborsare allo Stato un importo maggiorato degli interessi.
Lo scorso 12 dicembre, al circolo Pd di Cologno Monzese, che ringrazio per l'invito, ho aderito ad un convegno sul tema la "Riforma del sistema socio-sanitario". Presenti la vicepresidente del consiglio regionale (Pd) Sara Valmaggi ed altri esperti si è parlato del sistema socio-sanitario, non solo in Lombardia. Il tema è mettere al centro i bisogni e le esigenze di cura del malato, cercando di ottimizzare un sistema nazionale che vanta numerose eccellenze e qualche problema. Medici, personale infermieristico e personale amministrativo s'impegnano quotidianamente per fare funzionare aziende e ospedali, il tutto per offrire ai cittadini italiani un'eccellenza di cura e un miglioramento di qualità della vita.
Ma come vengono spese le risorse nazionali? Come si possono migliorare le sanità regionali che spesso, in certe zone del Paese, offrono carenze? Come eliminare gli sprechi? Dire che in questo Paese per la sanità si spende meno è sbagliato, quest’anno sono stati stanziati 111 miliardi di spesa. Questo modello di sanità è il quarto al mondo per la sua efficacia e l’ottimizzazione dei costi standard permetterà di reinvestire nella sanità stessa. L’appropriatezza della cura sembrava dire taglio di una serie di accertamenti, cosa non vera, perché avrà invece lo scopo di motivare e responsabilizzare il medico di base.
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