Giornata mondiale della bicicletta
Articolo di Arianna Censi.
È necessaria una nuova visione della mobilità nelle nostre città e in tutte le regioni d’Europa.
Questa visione ha iniziato a concretizzarsi attraverso la Dichiarazione europea interistituzionale sulla bicicletta, firmata il 3 aprile 2024, in una riunione informale del Consiglio dei ministri dei Trasporti, guidata dalla Presidenza belga dell’UE a Egmont Palace a Bruxelles.
Si tratta della più ambiziosa iniziativa dell’UE in materia di politica ciclistica, che riconosce la bicicletta come una priorità strategica con notevoli vantaggi per l’Europa.
In qualità di relatrice per il Comitato delle Regioni su questa dichiarazione, il mio obiettivo principale è assicurarne l’attuazione, e questo dipenderà principalmente dal grado di coinvolgomento gli enti locali e regionali.
Lo sviluppo di infrastrutture ciclabili è fondamentale per reinventare gli spazi pubblici urbani; le città e le regioni hanno idee innovative, ma hanno bisogno di sostegno per attuarle.
L’UE deve garantire che le regioni e le città abbiano accesso a finanziamenti attraverso, ad esempio, il Meccanismo per collegare l’Europa (CEF) o i fondi non spesi del PNRR, per investire in sistemi di trasporto sostenibili. Il solo sostegno economico però non è sufficiente: è necessaria una revisione europea dei quadri normativi per la bicicletta, per stabilire norme europee minime indicative per le infrastrutture ciclabili, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità.
La bicicletta guiderà il cambiamento e le trasformazione nelle nostre città, reclamando spazi pubblici e migliorando la qualità della vita delle persone. Per questo motivo ho fatto appello, all’attuale Commissione europea e alla prossima che verrà eletta nelle prossime settimane, per un sostegno maggiore alla bicicletta, aumentando la comunicazione sul 3 giugno, la Giornata mondiale della bicicletta, e considerando l’individuazione di un anno europeo della bicicletta nei prossimi anni.
È necessaria una nuova visione della mobilità nelle nostre città e in tutte le regioni d’Europa.
Questa visione ha iniziato a concretizzarsi attraverso la Dichiarazione europea interistituzionale sulla bicicletta, firmata il 3 aprile 2024, in una riunione informale del Consiglio dei ministri dei Trasporti, guidata dalla Presidenza belga dell’UE a Egmont Palace a Bruxelles.
Si tratta della più ambiziosa iniziativa dell’UE in materia di politica ciclistica, che riconosce la bicicletta come una priorità strategica con notevoli vantaggi per l’Europa.
In qualità di relatrice per il Comitato delle Regioni su questa dichiarazione, il mio obiettivo principale è assicurarne l’attuazione, e questo dipenderà principalmente dal grado di coinvolgomento gli enti locali e regionali.
Lo sviluppo di infrastrutture ciclabili è fondamentale per reinventare gli spazi pubblici urbani; le città e le regioni hanno idee innovative, ma hanno bisogno di sostegno per attuarle.
L’UE deve garantire che le regioni e le città abbiano accesso a finanziamenti attraverso, ad esempio, il Meccanismo per collegare l’Europa (CEF) o i fondi non spesi del PNRR, per investire in sistemi di trasporto sostenibili. Il solo sostegno economico però non è sufficiente: è necessaria una revisione europea dei quadri normativi per la bicicletta, per stabilire norme europee minime indicative per le infrastrutture ciclabili, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità.
La bicicletta guiderà il cambiamento e le trasformazione nelle nostre città, reclamando spazi pubblici e migliorando la qualità della vita delle persone. Per questo motivo ho fatto appello, all’attuale Commissione europea e alla prossima che verrà eletta nelle prossime settimane, per un sostegno maggiore alla bicicletta, aumentando la comunicazione sul 3 giugno, la Giornata mondiale della bicicletta, e considerando l’individuazione di un anno europeo della bicicletta nei prossimi anni.
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