L'utilità della città metropolitana
A me piace parlare chiaro e se la domanda è “la Città metropolitana è utile?” la mia risposta è un sonoro “Si”.
E' vero che attualmente l'ente non ha risorse ma questo non ci deve impedire di pensare e agire in prospettiva. Nessuna grande area urbana in Europa è priva di un sistema di “governance” di area vasta e, ovunque, lo scheletro su cui si è costruita questa realtà è l'authority dei trasporti.
La Città metropolitana è uno strumento necessario e al tempo stesso un'occasione irripetibile per allineare il nostro territorio alle realtà europee con cui i nostri cittadini, le nostre imprese, i nostri interlocutori devono quotidianamente confrontarsi in una competizione globale.
E' uno strumento che ci viene richiesto dal territorio e dalla parte produttiva della nostra società" continua la consigliera delegata.
E' uno strumento che ci viene richiesto dal territorio e dalla parte produttiva della nostra società" continua la consigliera delegata.
La Città metropolitana di Milano non è in competizione con la Regione e col Comune. La Città metropolitana serve soprattutto in un campo, quello del trasporto pubblico, che incide su di un'area assai più grande del Comune di Milano.
La legge regionale 32/2015 di Regione Lombardia non ha interpretato le grandi potenzialità che ha questo ente. La Città metropolitana di Milano deve poter governare le direttrici di traffico del territorio per gestirle e migliorarle e non può essere la Regione Lombardia a farlo perché le sue competenze, è bene ricordarlo, sono legislative e non gestionali.
Sento parlare di nuove strade ma mi sembrano progetti e idee che non guardano al futuro. Nuove infrastrutture servono oggi? E tra 10 anni? Io dico “NO” a nuove strade: riqualifichiamo quelle che ci sono, con costi minori e senza “mangiare” altro territorio, e integriamo il trasporto pubblico locale sovracomunale anche e soprattutto nella tariffazione.
Bisogna guardare a Città metropolitana come un ente realmente capace di incidere sulle problematiche di area vasta cui i Comuni non possono fare fronte, come volano per la razionalizzazione dei servizi e per l'abbattimento delle diseconomie e come ente, la cui formazione non è ancora completamente compiuta, che a regime sarà in grado di rendere il territorio realmente competitivo con le altre città metropolitane europee con cui si trova in competizione.
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