Una banale storia di Sostenibilità
Il Sindaco Buonavia amministrava la Città di Baiavventura, nello stato immaginario di Zampania.
Il Sindaco Buonavia aveva un paio di problemi da risolvere. L’occupazione in città, sviluppatasi nel passato grazie al commercio, si era ridotta drasticamente a causa della crisi finanziaria e dell’apertura di un grande centro commerciale nelle vicinanze. Nel frattempo le associazioni ambientaliste chiedevano che l’area della vecchia Cava, utilizzata in passato come discarica comunale per materiali inerti, venisse bonificata, trasferendo il materiale in un’altra discarica fuori Regione.
Secondo le associazioni vi erano pericoli per l’ambiente e per la popolazione; inoltre era opportuno liberare l’area poiché strategica per eventuali attività imprenditoriali future, grazie alla sua posizione ed alla rete di infrastrutture di collegamento esistente.
Il Sindaco Buonavia aveva un paio di problemi da risolvere. L’occupazione in città, sviluppatasi nel passato grazie al commercio, si era ridotta drasticamente a causa della crisi finanziaria e dell’apertura di un grande centro commerciale nelle vicinanze. Nel frattempo le associazioni ambientaliste chiedevano che l’area della vecchia Cava, utilizzata in passato come discarica comunale per materiali inerti, venisse bonificata, trasferendo il materiale in un’altra discarica fuori Regione.
Secondo le associazioni vi erano pericoli per l’ambiente e per la popolazione; inoltre era opportuno liberare l’area poiché strategica per eventuali attività imprenditoriali future, grazie alla sua posizione ed alla rete di infrastrutture di collegamento esistente.
Gli approfondimenti e le analisi chimiche che il Sindaco Buonavia aveva commissionato al Prof. Pragmatoni dell’Università degli Intelligentoni non evidenziavano però problemi, causati dalla vecchia discarica, per le falde acquifere o la salute dei cittadini. Il costo dell’intervento richiesto dagli ambientalisti era rilevante e nelle casse comunali c’erano soltanto le somme per pagare gli stipendi dei dipendenti... e poco più.
Un bel giorno di marzo si presentò dal Sindaco Buonavia il Dott. Rainbow, Amministratore Delegato della Colornature, un’azienda che produceva coloranti naturali a partire dai pigmenti contenuti in alcuni fiori e nella frutta. Il Dott. Rainbow, pur avendo fatto fortuna all’estero, aveva origini Zampanesi.
La mamma del Dott. Rainbow era infatti nata e cresciuta proprio a Baiavventura.
Il Dott. Rainbow aveva convinto i proprietari della Colornature a realizzare un nuovo stabilimento a Baiavventura. Aveva però il vincolo di ottenere le autorizzazioni comunali entro tre mesi, per potere poi iniziare i lavori di costruzione entro i successivi quattro mesi. In mancanza di queste condizioni il nuovo stabilimento sarebbe stato realizzato nella città di Ottimalia, fuori dai confini della Nazione, dove si ottenevano le autorizzazioni al massimo in due mesi. Il nuovo stabilimento avrebbe prodotto coloranti innovativi ed i proprietari volevano immetterli sul mercato prima possibile.
La nuova fabbrica di coloranti naturali avrebbe dato lavoro, a regime, tra personale diretto ed indotto, ad almeno 1000 persone, oltre a tutto il personale che sarebbe stato impegnato, per 18 mesi, nella costruzione dello stabilimento.
Al Sindaco Buonavia non parve vero, chiese subito al Dott. Rainbow di preparare una proposta, che avrebbe portato in discussione al Comitato Comunale.
Dopo quindici giorni si riunì il Comitato Comunale.
Il Dott. Rainbow presentò la sua proposta. Un investimento di 100 milioni di fioroni (la moneta locale), di cui 90 per costruire lo stabilimento e 10 per comprare il terreno e realizzare tutte le infrastrutture (strade, linee elettriche, tubazioni, fognature, ecc.). La costruzione dello stabilimento sarebbe durata circa due anni ed avrebbe visto l’occupazione di circa 100 maestranze.
Intervenne subito il Dott. Lavoroni, delle organizzazioni sindacali, dicendo: “Bella iniziativa, ma la realizzazione di un nuovo impianto sul nostro territorio deve portare anche altri benefici sociali, non solo il lavoro delle persone che verranno impiegate. Chiediamo quindi che venga finanziata dalla Colornature la realizzazione di nuove piste ciclabili in città ed un centro culturale, sarebbe più EQUO”. Continuò: “Perché non facciamo costruire il nuovo impianto sulla vecchia discarica di inerti, che il Comune potrebbe donare alla Colornature? Si tratta di un’area già collegata ed infrastrutturata. Così avremo circa 10 milioni di fioroni a disposizione da destinare ad attività sociali sul territorio comunale. Oltre alle piste ciclabili ed al centro culturale, potremo anche realizzare una nuova scuola, visto lo stato di cattiva manutenzione degli edifici scolastici comunali”.
Insorse il Prof. Verdoni, presidente di una delle maggiori associazioni ambientaliste: “Non è possibile! Dai miei calcoli, effettuati con i modelli matematici più sofisticati, la vecchia discarica è pericolosa e va quindi bonificata. Tutto il materiale va rimosso e trasportato altrove! E poi, anche se produce coloranti naturali, la Colornature in qualche modo avrà un impatto sull’ambiente! Sono d’accordo nel donare l’area alla Colornature, ma con l’obbligo di bonificarla prima di costruire il nuovo stabilimento. Aggiungo che anche noi siamo d’accordo con il Dott. Lavoroni riguardo alle opere sociali sul territorio comunale. Queste opere, insieme alla bonifica della vecchia discarica, renderebbero la nostra città più VIVIBILE!”.
Intervenne quindi il Dott. Raimbow: “Se ci mettete a disposizione, gratuitamente, l’area della vecchia discarica e tutte le infrastrutture già esistenti, avremo a disposizione circa 10 milioni di fioroni che potrebbero essere sufficienti per la bonifica della vecchia discarica, come richiesto dal Prof. Verdoni. L’investimento sarebbe, senza dubbio, REALIZZABILE. Purtroppo, però, non avremmo in questo caso a disposizione risorse economiche per le opere sociali richieste dal Dott. Lavoroni”.
Il Sindaco Buonavia ascoltava pazientemente e cercava di capire quale sarebbe potuta essere la soluzione migliore. Capiva benissimo che non sarebbe stato possibile accontentare tutti perché, in questo caso, la Colornature non avrebbe più realizzato l’impianto in città a causa dei costi superiori al budget disponibile.
Rifletté ancora un poco, mentre gli altri continuavano la loro discussione, poi intervenne: ”Ho bisogno di una settimana per analizzare le varie posizioni e prendere una decisione”.
Dopo una settimana venne nuovamente riunito il Comitato Comunale ed il Sindaco Buonavia prese la parola: “Sulla base dei poteri conferitimi dalle leggi dello stato di Zampania, dopo avere ascoltato tutti i soggetti coinvolti, ho preso la mia decisione che vado di seguito ad esporre. Il Comune di Baiavventura donerà l’area della vecchia discarica e tutte le sue infrastrutture alla Colornature, per realizzare il nuovo stabilimento. In ragione del fatto che gli approfondimenti e le analisi chimiche che ho commissionato al Prof. Pragmatoni non evidenziano problemi per le falde acquifere e la salute dei cittadini, non ritengo necessario che tutto il materiale inerte della discarica vada rimosso e trasportato altrove. La Colornature dovrà però, cautelativamente, coprire ed impermeabilizzare tutta l’area della vecchia discarica per evitare che le acque piovane possano percolare attraverso la stessa. Questo lavoro, come già verificato con la Colornature, costerà circa 3 milioni di fioroni e prevederà anche la posa di pannelli fotovoltaici nelle aree di discarica perimetrali al nuovo stabilimento per ridurre i prelievi di energia dalla rete esterna ed alimentare lo stabilimento con una quota di energia rinnovabile. I rimanenti 7 milioni di fioroni verranno utilizzati per costruire tre nuove piste ciclabili, un centro ricreativo e per ristrutturare tutte le scuole della nostra città. Questa è la soluzione che rende SOSTENIBILE tutta l’operazione. Le autorizzazioni verranno concesse dal Comune entro 45 giorni da oggi!”.
A scanso di critiche mi scuso anticipatamente per le imprecisioni, le esagerazioni e le approssimazioni del racconto. Mi ritengo però giustificato perché, in fondo, i luoghi, le circostanze ed i protagonisti sono immaginari! (tranne il Sindaco Buonavia, che esiste realmente nella serie di cartoni animati Paw Patrol, che piacciono tanto ai bambini).
Spero, però, che questa storia semplice susciti qualche riflessione su una parola tanto utilizzata nei discorsi e nei convegni, ma molto spesso, in realtà, poco conosciuta: Sostenibilità.
Per contattare Roberto Pecoraro e seguire la sua attività: Twitter @RoPecoraro - Pagina Facebook - Sito web