La società del Rischio, bilanciare rischi e benefici
Partiamo dalla fine, ricopiando letteralmente la dichiarazione di Christopher Wild, Direttore dello IARC (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro), in merito alla questione della cancerogenicità delle carni rosse e lavorate, che tanto ha fatto discutere nelle ultime settimane.
”These findings further support current public health recommendations to limit intake of meat, at the same time, red meat has nutritional value. Therefore, these results are important in enabling governments and international regulatory agencies to conduct risk assessments, in order to balance the risks and benefits of eating red meat and processed meat and to provide the best possible dietary recommendations.”
“Questi risultati supportano ulteriormente le attuali raccomandazioni di sanità pubblica, volte a limitare l'assunzione di carne. Allo stesso tempo, la carne rossa, ha valore nutrizionale. Pertanto, questi risultati sono importanti per consentire, ai governi ed alle agenzie internazionali di regolamentazione, di condurre delle valutazioni dei rischi, al fine di bilanciare i rischi ed i benefici del mangiare carne rossa e carni lavorate e per fornire le migliori possibili raccomandazioni dietetiche”
Fonte: IARC.
Per carne rossa si intendono tutti i tipi di muscolo di mammifero, come la carne di manzo, vitello, maiale, agnello, montone, cavallo e di capra.
Per carni lavorate invece ci si riferisce alla carne che è stata trasformata attraverso salatura, stagionatura, fermentazione, fumo o altri processi per migliorarne il sapore e la conservazione. Carni lavorate contengono carne di maiale o manzo, ma possono anche contenere altre carni rosse, pollame, frattaglie, sottoprodotti come il sangue. Esempi di carni lavorate sono hot dog (wurstel), prosciutto, salsicce, carne in scatola, ecc.
Le liste compilate dallo IARC per diversi agenti, presentano 5 raggruppamenti, sulla base del livello di cancerogenicità, dimostrato con studi scientifici.
Gli agenti sono divisi in 5 gruppi: il gruppo 1 (dove troviamo per esempio il fumo) contiene i cancerogeni umani certi e comprende 118 agenti, il gruppo 2A contiene i probabili cancerogeni (75 agenti), il gruppo 2B riunisce i cancerogeni possibili per l’uomo (288 agenti), il gruppo 3 comprende gli agenti la cui l’evidenza di cancerogenicità non è adeguata per l’uomo, per gli agenti di questo gruppo, spesso, occorrono ulteriori ricerche (al momento sono 503); il gruppo 4, infine, raggruppa agenti probabilmente non cancerogeni per l'uomo (in questa categoria c'è una sola sostanza, il caprolactam, un precursore del nylon).
Le carni lavorate sono state classificate nel gruppo 1, mentre le carni rosse nel gruppo 2A.
Secondo lo studio dello IARC mangiare 50 grammi di carne lavorata al giorno fa aumentare il rischio di contrarre un tumore al colon del 18%. Per la carne rossa, classificata invece come probabilmente cancerogena, il rischio è inferiore.
Chi di noi, in Italia, mangia ogni giorno 50g di prosciutto, mortadella o wurstel??
Ma immaginiamo che ciò accada.
Nella classifica dei tumori più frequenti per gruppi di età il carcinoma del colon-retto occupa sempre posizioni elevate, variando nelle diverse età tra l’8% e il 14% negli uomini e tra il 5% e il 17% nelle donne (Registri Tumori).
Nell’ipotesi peggiore, calcolando, sulla base dei dati IARC, l’incremento del rischio di contrarre un tumore al colon, per il consumo di 50g al giorno di carni lavorate, si ottiene che questo varia, rispetto ai dati sopra riportati, dallo 0,9% al 3%.
E’ tanto o poco ?
Dipende dal livello di rischio che vogliamo correre in un contesto, di vita e di società, che, comunque ed inevitabilmente, ci vede esposti a vari rischi e pericoli.
Ogni nostra scelta comporta infatti un rischio: viaggiare in auto piuttosto che in treno, vivere in campagna o in città, ecc..
Alcuni rischi non sono nemmeno gestibili dal singolo essere umano, ma dipendono dal contesto in cui viviamo e, talvolta, anche dalla natura.
Ad esempio ogni 2 minuti, in Europa, una persona muore a causa di incidenti (Epicentro) e non possiamo nemmeno statisticamente evitare, in un caso su un milione, di essere aggrediti mentre passeggiamo per strada (Istat).
Basti pensare all’esposizione al radon (sostanza naturale) che si verifica, principalmente, nelle abitazioni, attraverso emissioni naturali di questo gas provenienti dal suolo oppure dai materiali da costruzione.
L'esposizione al gas radon residenziale è la principale causa di cancro al polmone dopo il fumo di tabacco (8-15%, rischio attribuibile in Europa e Nord America).
Fonte: TheLancet
La concentrazione di Radon nell’aria ambiente, all’aperto, genera un rischio di cancro al polmone che non riesce a scendere mai sotto il valore di circa 10-4 (una persona ogni milione).
Fonte: Euro Who
In conclusione, ognuno faccia le sue scelte, bilanciando rischi e benefici, come dice il buon Christopher Wild, ma tenendo conto che viviamo nella Società del Rischio!
Io continuerò a mangiare, quando ne avrò voglia, un panino con la mortadella e parteciperò, se capita, ad una grigliata, poiché credo che ciò non possa incidere in maniera consistente sul mio destino.
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