Prove di sostenibilità
Articolo del Quotidiano Sanità.
A quattro mesi dalla presentazione della Relazione finale della sua indagine sulla sostenibilità del Ssn, la Commissione apre i suoi lavori alla società civile e agli altri interlocutori istituzionali. Preoccupazione per le scelte della legge di stabilità ma c'è convinzione comune che la svolta stia nella capacità di coniugare innovazione, capacità di risposta ai nuovi bisogni e buona gestione delle risorse. Fare fronte comune per sostenere il Ssn e garantire Livelli essenziali di assistenza uniformi su tutto il territorio, nella consapevolezza che di inefficienze del sistema ce ne sono state tante, e tante sono ancora da sanare. E se si vuole garantire innovazione bisogna mettere sul piatto risorse e anche fare delle scelte non più rinviabili. Ma i tagli lineari per la sanità non sono accettabili.
Sono queste alcune delle osservazioni emerse nel corso del seminario “La sostenibilità del sistema sanitario nazionale, un confronto aperto” promosso dalla Commissione Sanità del Senato oggi a Roma. Un incontro voluto dai parlamentari per confrontarsi con i principali attori della sanità, quindi Governo, Regioni, rappresentanti delle società scientifiche, dei sindacati e dei cittadini su tema della sostenibilità al Ssn e indicare ai parlamentari i loro “desiderata” su eventuali emendamenti alla legge di Stabilità che sta per sbarcare all’esame del Senato.
Spunto per il confronto è stata la “Relazione Sullo stato e sulle prospettive del Ssn, nell’ottica della sostenibilità del sistema e della garanzia dei principi di universalità, solidarietà ed equità” condotta dalla XII Commissione del Senato e presentata ufficialmente il 7 luglio scorso.
Un documento importante, ha ricordato la senatrice Emilia Grazia De Biasi, Presidente della Commissione Igiene e Sanità, in quanto proprio grazie alla sua veste di Relazione può “essere discussa in Aula”. Una traccia significativa per poter leggere le novità inserite nel testo della Stabilità e capire come poter sostenere il Ssn.
“La Stabilità è una legge importante perché punta sulla crescita – ha spiegato De Biasi – ma vede il Ssn in una posizione non semplicissima soprattutto in relazione alle Regioni. Il tema non sono i tagli, ma le attese. Dobbiamo garantire i Lea riconvertendo la spesa e facendo sì che i risparmi vengano reinvestiti in sanità e sulle esigenze di oggi. Se non salvaguardiamo e non ampliamo l’offerta dei Lea non avremo un Ssn universale e solidale. Ma questo significa anche confrontarsi con l’innovazione e con i farmaci innovativi. Ecco perché spero che il Fondo per l’innovazione non sia solo per l’epatite C, ma per tutti i farmaci innovativi che stanno arrivando.
Credo fortemente che non possano esserci disparità tra i cittadini rispetto alle grandi malattie. Quindi, dovremo scegliere se essere tutti uguali di fronte all’aspirina o tutti uguali di fronte al cancro. E io sono per questa seconda strada”.
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