Vivaio delle Idee
Articolo di Marco Cosenza pubblicato da Wired.
Expo ospita le migliori startup agroalimentari e le mette di fronte a visitatori e investitori. Per dare linfa ai loro progetti e far attecchire l’innovazione.
Per coltivare frutta e verdura ci vogliono climi e terreni adatti. Allo stesso modo, per coltivare un’idea ci vogliono condizioni ambientali favorevoli: un humus fertile e ricco di inventiva, possibilità, professionalità e innovazione. Per questo Expo, che fa del cibo e delle colture il suo punto cardine, ha deciso di dedicare uno spazio particolare alle startup impegnate nel campo della sostenibilità e dell’agroalimentare.
ll “Vivaio delle idee“, promosso da Fondazione ItaliaCamp e ospitato dal Padiglione Italia, è, nelle parole degli organizzatori “un contenitore di energie, uno spazio a disposizione delle eccellenze italiane che riunisce startup, buone pratiche, spin-off universitari e brevetti scientifici provenienti da tutte le regioni italiane“, in una grande vetrina per giovani imprenditori e per nuove soluzioni.
I progetti interessati sono oltre 300, raccolti da un comitato scientifico istituito ad hoc e selezionati al termine di un roadshow che ha attraversato lo Stivale da novembre 2014 a marzo 2015, toccando 7 tappe diverse: Catania, Napoli, Pisa, Torino, Padova, Rovereto e, infine, la Milano di Expo.
Qui, all’interno del Padiglione Italia, nella lounge del Ministero delle politiche agricole, ambientali e forestali (Mipaaf), hanno luogo tre cicli di incontri a settimana. Ogni lunedì, giovedì e venerdì, dalle 16.30 alle 19 e fino alla fine dell’Esposizione Universale, i giovani imprenditori possono presentare le loro idee. Sfidandosi a colpi di pitch di fronte ai visitatori e, soprattutto, ai potenziali investitori, nostrani e stranieri.
Coltivazione biologica e nutrizione, riduzione degli sprechi e recupero della tradizione agroalimentare, gestione sostenibile delle risorse e del territorio, tutela della biodiversità e della salute sono al centro delle diverse tavole rotonde. Ciascuna sessione prevede 5/7 interventi e un massimo di 25 partecipanti. Cinque sono anche i minuti per ogni presentazione, seguiti da altrettanti da dedicare alle domande.
Lo scopo è valorizzare le idee migliori, fornendo gli strumenti adatti alla loro crescita. Ogni startup è come un germoglio: perché fiorisca e sbocci servono impegno, cure e competenze. Una volta sviluppatasi però sarà l’intero ecosistema a trarre giovamento dai fiori e frutti che è stata in grado di produrre.