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Regione Lombardia dimentica le donne nelle nomine

Written by Carlo Borghetti.

Articolo di Carlo Borghetti.

Il Decreto 14505 dello scorso 11 ottobre 2022 della Direzione Generale Welfare regionale ha riorganizzato la Rete Oncologica di Regione Lombardia (ROL) e nominato i componenti dell’organismo di coordinamento.
Il rinnovo della governance ne ha confermato la composizione quasi esclusivamente maschile.
Su 21 professionisti di alto livello, specialisti che operano presso ospedali di eccellenza - tra gli altri, l'Istituto Nazionale Tumori di Milano, gli Spedali Civili di Brescia, il Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, il Policlinico San Matteo di Pavia e alcune società scientifiche - sono solo 3 le donne: Emanuela Bonoldi della Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia diagnostica (SIAPEC), Monica Giordano, del Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (CIPOMO, Maria Rosa Strada della Società Italiana di Psico-Oncologia (SIPO). E ciò in un momento storico dove anche le Istituzioni europee richiamano l’importanza di includere professionisti senza iniquità né disparità.
Lo sottolinea Women for Oncology Italy - Associazione spin off della Società Europea di Oncologia Medica, composta da professioniste oncologhe - che si propone l’obiettivo di superare disparità legate al genere. «Nel 2022 la Lombardia decreta una rete oncologica diretta da soli uomini, in una regione dove le professioniste donne certo non mancano», fanno sapere in un comunicato.
Oggi le donne sono ancora poco rappresentate nell’oncologia a livello globale e raggiungono con difficoltà posizioni apicali nel percorso professionale. In Europa il numero delle donne nella leadership sanitaria, a capo di società scientifiche e che partecipano come speaker ai congressi internazionali, è ancora inferiore a quello dei colleghi uomini a parità di ruolo o incarico. In Italia solo il 15% dei 223 primari di oncologia è donna.

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