Proteggere i direttori dei musei da pressioni politiche
Appello dell'ex ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, al suo successore Alberto Bonisoli affinché i direttori dei musei vengano sottratti alle ingerenze politiche e perché la decisione sull'eventuale riconferma venga decisa per il merito e non sulla base di chi li ha nominati. "Il ministero deve difendere i direttori da pressioni esterne, deve tenerli protetti", ha affermato Franceschini in un'intervista a Repubblica, spiegando di aver notato "qualche segnale di allarme". "Non lo dico per difendere la mia riforma. Ma perché prima avevamo i musei più antiquati del mondo", ha sottolineato Franceschini, "abbiamo appena iniziato ad avviarci verso standard internazionali. Come il Louvre, i musei devono autonomamente occuparsi di tutela e valorizzazione. In Italia siamo solo agli inizi: non si può uccidere il bambino nella culla. Perché dobbiamo ripiombare nell'ideologia?". Una bandiera europea per salvare l’Italia
«Nelle nostre case abbiamo bisogno di due bandiere, quella europea e quella italiana. Una accanto all’altra. La bandiera europea serve a garantirci il futuro, perché di fronte a giganti come gli Usa e la Cina o siamo in Europa o non ce la facciamo neanche a garantire la nostra bandiera tricolore. Che rappresenta la nostra identità, il nostro welfare, il nostro stile di vita. Paradossalmente i sovranisti non comprendono che indebolendo l’Europa indeboliscono anche la sovranità degli Stati membri».
Odio e paura non generano sviluppo
Il neosegretario del Partito democratico ha sempre scelto il profilo basso, la “normalità” come punto d’appoggio, lontano dal glamour e dall’immagine di un leader mattatore. Nicola Zingaretti, 53 anni, cresciuto a pane e Pci, ha vinto a mani basse le primarie del Pd lo scorso 3 marzo. Lo ha fatto con un programma, Prima le persone, in cui, accanto a Gramsci, ha citato Aldo Moro, Paolo VI e la Populorum progressio.
Un minuto dopo aver saputo della vittoria su Martina e Giachetti l’ha dedicata a Greta Thunberg, la sedicenne ambientalista svedese. Ha pure colmato il deficit di notorietà con il fratello Luca, in arte Montalbano.
Quando M5S e Lega non riescono a fare le cose usano la propaganda
Quando M5S e Lega non riescono a fare le cose usano la propaganda e la polemica contro i Governi precedenti e il PD.
La sostanza di quello che è successo in queste settimane è che con un escamotage sono riusciti di nuovo a rinviare la decisione sui bandi che dovevano far acquisire alle aziende italiane e francesi gli appalti per le opere per completare la TAV. Di fatto, oggi hanno solo rimandato una decisione, non riescono a mettersi d’accordo e hanno trovato un escamotage.



