Letta supererà gli scontri interni che minano la credibilità del Pd

Nell'arco di pochi giorni, il Partito democratico ha voltato pagina. Dalle dimissioni di Nicola Zingaretti, che ha scosso la politica denunciando di «vergognarsi» del suo stesso partito, all'elezione plebiscitaria di Enrico Letta. L'ex premier, che negli ultimi anni si era trasferito a Parigi per insegnare a Sciences Po, è stato nominato con 860 voti a favore, due contrari e quattro astenuti. Presentandosi con un discorso all'assemblea nazionale in cui ha promesso, tra le altre proposte, di rilanciare la battaglia per lo ius soli e per il voto ai sedicenni. Il DiariodelWeb.it ha commentato questa svolta nel partito con il senatore Franco Mirabelli, che ne è vicecapogruppo al Senato.
Omaggio alle vittime del covid

«Vimodrone e altri Comuni della Martesana nelle scorse settimane hanno avuto un forte incremento dei positivi, nel nostro caso anche per i tamponi rapidi che abbiamo effettuato nelle scuole - ha dichiarato il sindaco Dario Veneroni - Ora purtroppo in tutti i Comuni limitrofi si assiste ad un aumento dei casi da Covid-19. E' la terza ondata - ha sottolineato - e, con la campagna vaccinale e comportamenti responsabili che vi invito ancora una volta ad adottare, speriamo l'ultima».
Il Pd nel suo labirinto

Le dimissioni di Nicola Zingaretti dalla Segreteria del Partito Democratico sono giunte largamente inattese per il gruppo dirigente e per i militanti del Partito, che sono rimasti oltretutto sconcertati dalle accuse contenute nel messaggio di dimissioni, e dal linguaggio con cui queste accuse venivano formulate: un Segretario che “si vergogna” del suo stesso partito è effettivamente una cosa insolita. Ancora più insolito che sia stato affidato ad un post su Facebook ciò che avrebbe semmai richiesto una riflessione nei luoghi debiti della democrazia interna.