Il carcere sia luogo di cambiamento
Intervento di Franco Mirabelli alla presentazione del film “Ariaferma” a Milano (video).
È la seconda volta che vedo il film “Ariaferma” e credo che sia molto bello.
Siamo in un Paese in cui, fino a pochi mesi fa, qualunque problema sociale veniva risolto dicendo che bisognava mettere le persone in galera e buttare via le chiavi.
Questo indica, innanzitutto, che il carcere non è un luogo di cambiamento o di reinserimento ma è luogo di disperazione, dove si deve espiare la pena e basta e che i problemi sociali si risolvono in questo modo.
Secondariamente, così facendo, si dice che il carcere è l’unica risposta di fronte ai reati.
È la seconda volta che vedo il film “Ariaferma” e credo che sia molto bello.
Siamo in un Paese in cui, fino a pochi mesi fa, qualunque problema sociale veniva risolto dicendo che bisognava mettere le persone in galera e buttare via le chiavi.
Questo indica, innanzitutto, che il carcere non è un luogo di cambiamento o di reinserimento ma è luogo di disperazione, dove si deve espiare la pena e basta e che i problemi sociali si risolvono in questo modo.
Secondariamente, così facendo, si dice che il carcere è l’unica risposta di fronte ai reati.
Gli errori della Regione nella gestione del Covid
Intervento di Carlo Borghetti.
A Telenova ho ricordato gli errori della Regione nella gestione del Covid non per fare propaganda, ma per dire che dobbiamo imparare dagli errori per cambiare ciò che non va, a partire dalla scarsa sanità territoriale, dall’assenza di assistenza domiciliare e dalla carenza di medici di base.
Servirà a qualcosa?
A Telenova ho ricordato gli errori della Regione nella gestione del Covid non per fare propaganda, ma per dire che dobbiamo imparare dagli errori per cambiare ciò che non va, a partire dalla scarsa sanità territoriale, dall’assenza di assistenza domiciliare e dalla carenza di medici di base.
Servirà a qualcosa?
La mobilità ciclabile
Articolo di Arianna Censi pubblicato da DeltaEcopolis.
A Milano è stata fatta una rivoluzione per quanto riguarda la mobilità ciclabile, nel periodo dell’emergenza sanitaria, anche per garantire le misure di distanziamento negli spostamenti urbani. Il 2020 ha cambiato la percezione che avevamo del mondo e ha accelerato alcuni cambiamenti necessari per adattarci alle prescrizioni di sicurezza per affrontare il Covid. Il modo di muoversi a Milano è cambiato e la città ha dovuto adattarsi in poco tempo alle nuove esigenze. Nello stesso tempo, però, ci ha anche offerto un’opportunità: migliorare l’offerta di piste ciclabili e facilitare una mobilità sempre più green. Il grande piano delle ciclabili presentato nel 2020 dal Comune di Milano prevedeva diverse fasi di realizzazione e in particolare il raggiungimento di 35 km di piste nello stesso anno. Questo obiettivo è stato raggiunto, anzi superato.
A Milano è stata fatta una rivoluzione per quanto riguarda la mobilità ciclabile, nel periodo dell’emergenza sanitaria, anche per garantire le misure di distanziamento negli spostamenti urbani. Il 2020 ha cambiato la percezione che avevamo del mondo e ha accelerato alcuni cambiamenti necessari per adattarci alle prescrizioni di sicurezza per affrontare il Covid. Il modo di muoversi a Milano è cambiato e la città ha dovuto adattarsi in poco tempo alle nuove esigenze. Nello stesso tempo, però, ci ha anche offerto un’opportunità: migliorare l’offerta di piste ciclabili e facilitare una mobilità sempre più green. Il grande piano delle ciclabili presentato nel 2020 dal Comune di Milano prevedeva diverse fasi di realizzazione e in particolare il raggiungimento di 35 km di piste nello stesso anno. Questo obiettivo è stato raggiunto, anzi superato.
Intollerabile non dare un pasto caldo ai bambini
“La vicenda ha suscitato profondo sdegno in città, perché parliamo di 8 bambini ucraini fuggiti dalla guerra. Per fortuna, c’è stata anche un’ondata di solidarietà. E io condivido sia l’uno, che l’altra, sia il sentimento che l’attenzione al caso. Ma dico una parola in più: non è assolutamente accettabile che si neghi un pasto caldo ai bambini, siano essi ucraini, italiani o di qualunque nazionalità”, è indignato Giuseppe Villani, consigliere regionale del Pd, di fronte a quanto sta accadendo a Vigevano, dove l’amministrazione comunale di centrodestra intende far pagare i pasti della mensa scolastica a 8 bambini arrivati dall’Ucraina in guerra.