La cultura non può essere obiettivo di guerra
Intervista di Confprofessioni a Dario Franceschini.
Nel 2016 il ministro della Cultura, Dario Franceschini, presentò al Palazzo di Vetro a New York la task force Unite4Heritage, specializzata nella tutela del patrimonio culturale per far fronte alle minacce nelle aree di crisi. E il G20 della Cultura di Roma del luglio scorso ha riconosciuto anche sul piano internazionale il ruolo fondamentale della cultura come elemento di peace-keeping.
Che cosa ha spinto l’Italia ad essere in prima linea per proteggere il patrimonio artistico e culturale nel mondo?
Nel 2016 il ministro della Cultura, Dario Franceschini, presentò al Palazzo di Vetro a New York la task force Unite4Heritage, specializzata nella tutela del patrimonio culturale per far fronte alle minacce nelle aree di crisi. E il G20 della Cultura di Roma del luglio scorso ha riconosciuto anche sul piano internazionale il ruolo fondamentale della cultura come elemento di peace-keeping.
Che cosa ha spinto l’Italia ad essere in prima linea per proteggere il patrimonio artistico e culturale nel mondo?
Il riposizionamento di Putin
Un anno della cultura Ucraina in ogni Paese
Intervento di Marina Berlinghieri.
La potenza devastante della Guerra da sempre si abbatte anche sul patrimonio culturale. Distrugge i simboli dell’identità e della storia di un popolo.
La proposta avanzata dal Ministro Dario Franceschini ai ministri della Cultura europei, di istituire un anno della cultura Ucraina in ogni paese Ue rappresenta una scelta di grande valore simbolico e materiale.
Il mondo è composto da milioni di tasselli di storia, l’Ucraina conserva un patrimonio straordinario che l’umanità non può perdere per sempre.
La potenza devastante della Guerra da sempre si abbatte anche sul patrimonio culturale. Distrugge i simboli dell’identità e della storia di un popolo.
La proposta avanzata dal Ministro Dario Franceschini ai ministri della Cultura europei, di istituire un anno della cultura Ucraina in ogni paese Ue rappresenta una scelta di grande valore simbolico e materiale.
Il mondo è composto da milioni di tasselli di storia, l’Ucraina conserva un patrimonio straordinario che l’umanità non può perdere per sempre.
Giusto lottare per la pace ma no alla resa incondizionata di un Paese
Articolo di Stefano Facchi
Nel 1976 sono stato incarcerato a Gaeta perché, in quanto militante della sinistra rivoluzionaria, era stata respinta la mia richiesta di obiezione di coscienza e io avevo disertato.
Mio vicino di cella era addirittura Kapller. L'altro era Reder.
Fui processato e condannato.
Quindi non sono certo un militarista o un guerrafondaio.
Però, nella mia vita, mi sono sempre schierato a favore dei paesi occupati e ho sempre urlato a squarciagola il loro diritto a difendersi contro l'imperialismo, spesso rappresentato dagli Stati Uniti e dalla Nato.
Nel 1976 sono stato incarcerato a Gaeta perché, in quanto militante della sinistra rivoluzionaria, era stata respinta la mia richiesta di obiezione di coscienza e io avevo disertato.
Mio vicino di cella era addirittura Kapller. L'altro era Reder.
Fui processato e condannato.
Quindi non sono certo un militarista o un guerrafondaio.
Però, nella mia vita, mi sono sempre schierato a favore dei paesi occupati e ho sempre urlato a squarciagola il loro diritto a difendersi contro l'imperialismo, spesso rappresentato dagli Stati Uniti e dalla Nato.