Libania Grenot in corsa per l’Italia
Articolo di Stefano Pasta pubblicato da Il Corriere della Sera.
«Avevo paura di me stessa per quanto ero sicura e convinta che quell’oro dovesse essere mio!».
Questa è la grinta della Panterita, la donna italiana più veloce di sempre nei 400 metri (la prima a scendere sotto il muro dei 51 secondi) e la campionessa europea in carica. Sì, a Ferragosto, agli Europei di atletica a Zurigo, scattando in corsia 3, ha vinto una delle tre medaglie azzurre della spedizione (le altre arrivano dalla maratona, oro per Daniele Meucci e argento per Daniela Straneo). Veniamo al nodo del contendere: è giusto che corra per l’Italia una donna che ha un nome russo (Libania), un cognome cubano (Grenot), la pelle più scura della maggior parte degli italiani, è nata e cresciuta a Cuba, ha la cittadinanza cubana dalla nascita e solo dal 2008 quella italiana, ha corso fino al 2005 per la Nazionale cubana? Libania, che molti chiamano Panterita con il soprannome datole dal fratello, ci risponde dalla sua casa di Ostia dopo una “giornata tipo”: allenamento al mattino dalle 10 alle 12, al pomeriggio dalle 15 alle 18.




Anche i Bronzi di Riace rientrano nel dibattito sulla possibilità di spostare a Milano opere d’arte italiane da far ammirare a chi visiterà l’Expo. Così il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo nel governo Renzi Dario Franceschini. “L’Expo deve essere una vetrina non solo per Milano. Chi viene a visitare l’esposizione deve essere spronato ad allungare il viaggio in altre città. I viaggiatori dovrebbero andare alle opere e non viceversa. In questo caso ho ricevuto la richiesta formale della Regione Lombardia di ospitare i Bronzi di Riace. Ho risposto che bisogna prima valutare se sono trasportabili o no”.
Le riforme le stiamo facendo con una maggioranza in Parlamento che e' eterogenea. Centrodestra e centrosinistra sono stati acerrimi nemici negli ultimi vent'anni, adesso stiamo lavorando insieme. La storia viene cambiata da quelli che osano. Se non ci fosse questa spinta, che alcuni considerano della follia, non ce la faremo. Alcuni di questi temi aspettano da vent'anni, la pressione ci viene anche da questo. Io non avrei mosso quelle critiche, avrei agito come Renzi quando ha perso le primarie con Bersani con spirito collaborativo. Bene le critiche costruttive, ma se le critiche servono a frenare la macchina del segretario e del premier non so che senso hanno.
Come riportato dall’autorevole centro studi Strategia XXI, il Presidente russo ha deciso di giocare la carta della contrapposizione con l’Occidente per arginare la perdita interna di consensi e l’isolamento economico ed energetico internazionale della Russia. La mentalità sovietica, ancora forte in una larga parte della popolazione russa, e l’anti americanismo culturale di alcuni Paesi in Europa sono i più solidi alleati della propaganda di Putin.