Ripensare le città e le abitudini
Articolo di Franco Mirabelli pubblicato da Gente in Movimento.
È in corso la Fase 2. Dopo due mesi in cui, per sconfiggere il Coronavirus, si sono fermate gran parte delle attività, produttive e di socialità e gli spostamenti sono stati ridotti al minimo, si sta ripartendo.
Nei prossimi mesi sarà possibile aprire tutto, tornare a lavorare, reincontrarci, andare in vacanza.
Tutto a patto di avere la consapevolezza che nei prossimi mesi dovremo convivere con il virus e che saranno i nostri comportamenti, il rispetto delle distanze e l’uso dei dispositivi a impedire che l’epidemia riparta, costringendoci di nuovo a “chiudere” per impedire che ci siano altri lutti e venga di nuovo sovraccaricato il sistema sanitario.
È in corso la Fase 2. Dopo due mesi in cui, per sconfiggere il Coronavirus, si sono fermate gran parte delle attività, produttive e di socialità e gli spostamenti sono stati ridotti al minimo, si sta ripartendo.
Nei prossimi mesi sarà possibile aprire tutto, tornare a lavorare, reincontrarci, andare in vacanza.
Tutto a patto di avere la consapevolezza che nei prossimi mesi dovremo convivere con il virus e che saranno i nostri comportamenti, il rispetto delle distanze e l’uso dei dispositivi a impedire che l’epidemia riparta, costringendoci di nuovo a “chiudere” per impedire che ci siano altri lutti e venga di nuovo sovraccaricato il sistema sanitario.
Basta a elusione e evasione fiscale
Intervento di Patrizia Toia.
150 miliardi: è questa la stima preoccupante delle perdite annuali di entrate in Europa dovute all'evasione fiscale internazionale da parte di privati, delle grandi imprese e multinazionali e delle frodi IVA transfrontaliere.
Inaccettabile, tanto più in questi tempi di crisi dove si fa fatica a trovare un accordo su quanti soldi stanziare per la ripresa e il bilancio dei prossimi sette anni. Scandaloso, se si permette per esempio ai colossi hi-tech di versare cifre come 50 euro ogni milione di profitti, praticamente un onere fiscale dello zero virgola, a danno del bilancio europeo e perciò di tutti gli onesti cittadini.
150 miliardi: è questa la stima preoccupante delle perdite annuali di entrate in Europa dovute all'evasione fiscale internazionale da parte di privati, delle grandi imprese e multinazionali e delle frodi IVA transfrontaliere.
Inaccettabile, tanto più in questi tempi di crisi dove si fa fatica a trovare un accordo su quanti soldi stanziare per la ripresa e il bilancio dei prossimi sette anni. Scandaloso, se si permette per esempio ai colossi hi-tech di versare cifre come 50 euro ogni milione di profitti, praticamente un onere fiscale dello zero virgola, a danno del bilancio europeo e perciò di tutti gli onesti cittadini.
Piano Urbano della Mobilità Sostenibile
Qualche parola di Beatrice Uguccioni sul Piano Urbano della Mobilità Sostenibile della Città Metropolitana. Riprendono gli incontri e si riattiva il confronto con i 132 Comuni per condividere nuovi progetti e valutare criticità.
Video dell'intervento»
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Fare in fretta, le scelte non sono più rinviabili
"Ai cittadini europei colpiti duramente dalla pandemia le istituzioni della Comunita' devono dare risposte rapide e precise. Non è più il tempo di rimandare, ora si deve decidere". Cosi' la deputata del Pd Marina Berlingheri, vicepresidente della Commissione Politiche dell'Unione Europea, intervenendo in Aula sulle comunicazione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Lo tsunami sanitario che ci ha travolti- ha proseguito Berlingheri- ha fatto rapidamente maturare i tempi. Bisogna con urgenza assumere decisioni che portino velocemente a una maggiore armonizzazione sui temi fiscali e conferire all'Unione una maggiore potestà impositiva, negoziando per ampliare le capacita' di bilancio della stessa Ue per far fronte a nuove priorità: sanità, ambiente, difesa, sicurezza. E ai nuovi obiettivi strategici decisivi per essere competitivi: ricerca, innovazione, infrastrutture, digitale".