Recovery Fund: i negoziati vanno avanti ma serve un accordo
I negoziati per il bilancio e il Recovery Fund vanno avanti, c'è bisogno però che i governi si mettano d'accordo, altrimenti si rischia uno slittamento. Lo dice in un'intervista a La Repubblica il presidente dell' Europarlamento David Sassoli, che si trova in quarantena a Bruxelles per un contatto con un collaboratore risultato positivo al Covid.
Sul bilancio ci sono stati passi avanti "per quanto riguarda le nuove risorse proprie della Ue, utili anche a ripagare il debito comune, e sulla governance del Recovery, con un coinvolgimento dell'Europarlamento - spiega -. Resta lo scoglio su come finanziare programmi importanti sul lungo periodo oggi penalizzati". Il Recovery "dura 3 anni, il Bilancio 7. E allora ci chiediamo: che fine faranno Erasmus, il Fondo per la salute, le politiche migratorie, la digitalizzazione e altri programmi quando il piano per la ripresa terminerà? Se non saranno finanziati adeguatamente addio a fondi utili ai giovani e a ridurre le diseguaglianze".
Sul bilancio ci sono stati passi avanti "per quanto riguarda le nuove risorse proprie della Ue, utili anche a ripagare il debito comune, e sulla governance del Recovery, con un coinvolgimento dell'Europarlamento - spiega -. Resta lo scoglio su come finanziare programmi importanti sul lungo periodo oggi penalizzati". Il Recovery "dura 3 anni, il Bilancio 7. E allora ci chiediamo: che fine faranno Erasmus, il Fondo per la salute, le politiche migratorie, la digitalizzazione e altri programmi quando il piano per la ripresa terminerà? Se non saranno finanziati adeguatamente addio a fondi utili ai giovani e a ridurre le diseguaglianze".
Non ho mai perdonato i nazisti, non ho mai dimenticato
Articolo di Avvenire.
"Io sono stata clandestina e richiedente asilo. So cosa significa essere respinti. Si può essere respinti in tanti modi" ha detto la senatrice a vita Liliana Segre, intervenendo alla Cittadella della Pace a Rondine, borgo medioevale sull'Arno a otto chilometri da Arezzo, nella sua "ultima testimonianza pubblica" per ricordare, da sopravvissuta a Auschwitz, il dramma della Shoah. Erano presenti, oltre agli studenti delle scuole, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Elisabetta Casellati. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio: "Da Liliana Segre una preziosa testimonianza ai giovani".
"Io sono stata clandestina e richiedente asilo. So cosa significa essere respinti. Si può essere respinti in tanti modi" ha detto la senatrice a vita Liliana Segre, intervenendo alla Cittadella della Pace a Rondine, borgo medioevale sull'Arno a otto chilometri da Arezzo, nella sua "ultima testimonianza pubblica" per ricordare, da sopravvissuta a Auschwitz, il dramma della Shoah. Erano presenti, oltre agli studenti delle scuole, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Elisabetta Casellati. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio: "Da Liliana Segre una preziosa testimonianza ai giovani".
Quanta ipocrisia da Salvini
Intervento di Franco Mirabelli.
Quanta ipocrisia.
Salvini rilancia un “gentile” appello: “Alzate il sedere e andate in Parlamento”, rivolto ai membri della maggioranza. Parla dei 40 parlamentari che causa Covid erano assenti.
Ci vuole davvero una gran faccia tosta per essere Salvini e dire una cosa del genere. Per essere il recordman di assenze in Senato da anni, per essere stato un Ministro dell’Interno che andava al Viminale 1 o 2 giorni su 5 di lavoro. Per esser tutto questo e lanciare un appello dove si dice “Alzate il sedere e andate in Parlamento”, ci vuole uno stomaco di ferro. Ci vuole la capacità di non provare vergogna.
Quanta ipocrisia.
Salvini rilancia un “gentile” appello: “Alzate il sedere e andate in Parlamento”, rivolto ai membri della maggioranza. Parla dei 40 parlamentari che causa Covid erano assenti.
Ci vuole davvero una gran faccia tosta per essere Salvini e dire una cosa del genere. Per essere il recordman di assenze in Senato da anni, per essere stato un Ministro dell’Interno che andava al Viminale 1 o 2 giorni su 5 di lavoro. Per esser tutto questo e lanciare un appello dove si dice “Alzate il sedere e andate in Parlamento”, ci vuole uno stomaco di ferro. Ci vuole la capacità di non provare vergogna.
Il riconoscimento a a Don Roberto Malgesini
Riflessione di Chiara Braga.
Sono state giornate controverse per la nostra città.
Mi è capitato di riflettere molto sulle scelte contrastanti che sono state compiute, sulla distanza tra il riconoscimento venuto dal Presidente della Repubblica a Don Roberto Malgesini e l’incapacità delle istituzioni locali di compiere un gesto capace di superare divisioni e errori. Nei giorni scorsi ho scritto una lettera ai consiglieri comunali del Partito Democratico a proposito della necessità di un confronto sulla tragica scomparsa di Don Roberto Malgesini e sulle ricadute che una vicenda così drammatica deve avere sulle nostre azioni individuali e collettive.
Sono state giornate controverse per la nostra città.
Mi è capitato di riflettere molto sulle scelte contrastanti che sono state compiute, sulla distanza tra il riconoscimento venuto dal Presidente della Repubblica a Don Roberto Malgesini e l’incapacità delle istituzioni locali di compiere un gesto capace di superare divisioni e errori. Nei giorni scorsi ho scritto una lettera ai consiglieri comunali del Partito Democratico a proposito della necessità di un confronto sulla tragica scomparsa di Don Roberto Malgesini e sulle ricadute che una vicenda così drammatica deve avere sulle nostre azioni individuali e collettive.