Case in affitto, Milano resta la più cara
Il coronavirus ha di fatto ingessato il mercato immobiliare a tutti i livelli. In attesa che si torni tra qualche mese, si spera, a una vita normale, non resta oggi che guardare i dati della fotografia del mercato allo scorso febbraio. Quali i trend? Immobiliare.it ha analizzato il mondo delle locazioni negli ultimi sei mesi, mercato che aveva ripreso la via della stabilità. In particolare nelle città gli ultimi aumenti dei costi iniziavano a far temere un rischio bolla. L’Osservatorio di Immobiliare.it e Mioaffitto.it ha rilevato che Milano, caso unico e città più cara con una media di quasi 1.300 euro per un bilocale da 65 metri quadri, l’aumento dei canoni ha frenato. «Nel semestre oggetto dello studio, infatti, l’affitto medio risulta quasi fermo, con una variazione dello 0,3% in positivo.
Non si ferma però la crescita costante della domanda (+1,9%) a cui l’offerta non riesce a rispondere, tanto che anche questo semestre si chiude con un calo degli immobili sul mercato pari al 3%» recita una nota.
Situazione stabile per gli altri grandi capoluoghi di regione, dove in media il canone di affitto per un bilocale di 65 metri è di circa 842 euro al mese. In queste città i prezzi sono rimasti quasi fermi, perdendo appena l’1,4%, così come rimane invariata la domanda (+0,8%). Il mercato è fermo anche nei capoluoghi regionali più piccoli, è ancora lontana la ripresa. Soffrono i piccoli centri e la provincia, dove la domanda continua a calare (in sei mesi ha perso l’1,7%).
Fonte: Il Sole 24 Ore
Non si ferma però la crescita costante della domanda (+1,9%) a cui l’offerta non riesce a rispondere, tanto che anche questo semestre si chiude con un calo degli immobili sul mercato pari al 3%» recita una nota.
Situazione stabile per gli altri grandi capoluoghi di regione, dove in media il canone di affitto per un bilocale di 65 metri è di circa 842 euro al mese. In queste città i prezzi sono rimasti quasi fermi, perdendo appena l’1,4%, così come rimane invariata la domanda (+0,8%). Il mercato è fermo anche nei capoluoghi regionali più piccoli, è ancora lontana la ripresa. Soffrono i piccoli centri e la provincia, dove la domanda continua a calare (in sei mesi ha perso l’1,7%).
Fonte: Il Sole 24 Ore