Print

Il decisionismo in crisi anche a Londra

Written by Piero Fassino.

Articolo di Piero Fassino.

La crisi del governo Johnson è innanzitutto la crisi di una leadership interpretata in modo muscolare, eccentrico, provocatorio, esteticamente antiestablishment e anticonformista, ma sostanzialmente elitario e classista.
Johnson è stato di fatto il capo degli hard brexiters e in nome di questa posizione ha prima logorato e poi sostituito May. E con piglio decisionista, ma anche grazie alle incertezze dei suoi avversari, a cominciare dai laburisti, ha vinto le elezioni con percentuali altissime.
Con lo stesso piglio ha affrontato la pandemia, con lo stile di Donald Trump e Jair Bolsonaro, per cui decisionismo faceva rima con negazionismo e l’establishment da smantellare erano prima di tutto gli scienziati.
La crisi di quel modello non è però la crisi della democrazia. Sta al partito di maggioranza e al suo gruppo parlamentare indicare il premier secondo le regole delle democrazie parlamentari in cui i governi non vengono eletti dal popolo, ma votati dalle assemblee legislative.
Sarebbe tuttavia una miopia rallegrarsi delle difficoltà inglesi. Ancorché abbia lasciato l’Unione europea
Pin It