Con Macron vince l'Europa
Macron è "una personalità straordinaria. Il fatto che sia riuscito ad arginare la destra, in un secondo turno in cui l'affluenza è stata simile a quella di due settimane fa, dimostra che è convincente anche per una larga parte dell'elettorato progressista". Lo dice in un'intervista a La Stampa il segretario del Pd Enrico Letta, il quale si augura che ora "il primo atto di Macron sia quello di appoggiare la richiesta di un tetto per il gas. Dobbiamo puntare i piedi. È una questione di vita o di morte".
Fino ad ora "l'Europa è stata unita. La vera sfida arriva adesso e io spero che Macron ci supporti soprattutto nel convincere i tedeschi. Quello che sta facendo Putin è gravissimo, intollerabile", aggiunge Letta. Peraltro "il nemico numero uno di Putin è l'Unione europea, non ne fa mistero. E noi dobbiamo essere tutti consci fino in fondo di questa minaccia".
La sconfitta di Marine Le Pen "ci dice che la Francia rifiuta la deriva a destra e che il cognome Le Pen riporta ancora a Vichy", spiega il leader del Partito Democratico, aggiungendo che bisogna riflettere comunque sul 42% di voti ottenuto dalla leader di Rassemblement National: "Se Marine Le Pen, con i suoi legami sconcertanti con la Russia di Putin, raggiunge risultati come questi, significa che il voto per lei non è stato condizionato dalla guerra in Ucraina, ma dalla perdita del potere d'acquisto, dai salari bassi, dalla sensazione di declassamento personale e dalla difficoltà di arrivare alla fine del mese. Una lezione che terrò ben presente in vista delle elezioni italiane". In questo momento storico "il bisogno di protezione è fortissimo e legittimo. E a offrirla non può che essere l'Europa. Partendo da un nuovo piano economico". La recessione va evitata "ma stiamo andando incontro a un anno terribile. Servono scelte di grande coraggio, sul lavoro e il potere d'acquisto prima di tutto, attorno al governo Draghi e ai vertici europei". Con Macron "queste scelte sono una possibilità. Se al suo posto ci fosse Marine Le Pen tutti questi discorsi non varrebbero nulla e Putin sarebbe entrato nel cuore dell'Europa".
Fino ad ora "l'Europa è stata unita. La vera sfida arriva adesso e io spero che Macron ci supporti soprattutto nel convincere i tedeschi. Quello che sta facendo Putin è gravissimo, intollerabile", aggiunge Letta. Peraltro "il nemico numero uno di Putin è l'Unione europea, non ne fa mistero. E noi dobbiamo essere tutti consci fino in fondo di questa minaccia".
La sconfitta di Marine Le Pen "ci dice che la Francia rifiuta la deriva a destra e che il cognome Le Pen riporta ancora a Vichy", spiega il leader del Partito Democratico, aggiungendo che bisogna riflettere comunque sul 42% di voti ottenuto dalla leader di Rassemblement National: "Se Marine Le Pen, con i suoi legami sconcertanti con la Russia di Putin, raggiunge risultati come questi, significa che il voto per lei non è stato condizionato dalla guerra in Ucraina, ma dalla perdita del potere d'acquisto, dai salari bassi, dalla sensazione di declassamento personale e dalla difficoltà di arrivare alla fine del mese. Una lezione che terrò ben presente in vista delle elezioni italiane". In questo momento storico "il bisogno di protezione è fortissimo e legittimo. E a offrirla non può che essere l'Europa. Partendo da un nuovo piano economico". La recessione va evitata "ma stiamo andando incontro a un anno terribile. Servono scelte di grande coraggio, sul lavoro e il potere d'acquisto prima di tutto, attorno al governo Draghi e ai vertici europei". Con Macron "queste scelte sono una possibilità. Se al suo posto ci fosse Marine Le Pen tutti questi discorsi non varrebbero nulla e Putin sarebbe entrato nel cuore dell'Europa".