Il problema di Milano è molto serio lo porteremo in Parlamento
Intervista di Repubblica a Franco Mirabelli.
Che cosa significhi pilotare una città come Milano, lui che è stato segretario provinciale dei Ds e consigliere regionale, lo sa bene. Ed ecco perché ieri Franco Mirabelli, ora parlamentare del Partito Democratico, era nell'aula di Palazzo Marino ad ascoltare il dibattito sul bilancio.
Senatore, il sindaco Beppe Sala è stato durissimo con il governo. È d'accordo con quanto ha detto?
«Condivido i temi che ha posto, rendendo la drammaticità della situazione con quella frase in cui ha pronunciato la parola "sfiducia". Ha voluto sottolineare il fatto che siamo di fronte ad una situazione non ordinaria, ma ad un problema molto serio. La ripartenza di Milano e della sua Città metropolitana è decisiva per la ripresa di tutto il Paese, il governo deve assolutamente garantire una risposta alle questioni che ha posto il sindaco. Anche perché non si può costringere Milano a ridurre la spesa sociale ed educativa compromettendo i servizi essenziali che hanno una ricaduta sulle famiglie e sulle persone fragili».
Fino ad ora Roma è sembrata sorda ai diversi appelli lanciati negli ultimi mesi...
«Il governo si è posto il problema per due anni, il 2020 e il 2021, ma la crisi non è chiusa, bisogna fare qualcosa di più anche quest'anno. Perché ad oggi non c'è solo il tema di aiutare i Comuni sul fronte del caro energia e delle materie prime, ma anche di supportarli compensando le minori entrate dovute agli strascichi della pandemia. Perché siamo ancora molto lontani dagli introiti del passato».
Cosa intendete fare come parlamentari per portare la questione all'attenzione di Draghi e del ministro Franco?
«Stiamo provvedendo, cercando di sfruttare tutti i canali e gli strumenti possibili. Stiamo lavorando in Parlamento affinché nella risoluzione che approverà il Def sia chiaro che serve sostenere i Comuni, e Milano in particolare che fa caso a sé, di fronte a questa situazione. Si può e si deve provare a intervenire sul decreto che sarà messo a punto dopo Pasqua per liberare risorse anche in questo senso. Tutto ciò tenendo conto che se è necessario uno scostamento di bilancio da parte del governo per non dovere tagliare i servizi, questa misura andrà presa in seria considerazione. Anche perché i cinque miliardi totali previsti sono troppo pochi».
Oltre ai trasferimenti diretti, come si è fatto nei due anni precedenti, ci sono altri strumenti?
«Si può intervenire in tanti modi, anche con forme contabili eccezionali. Penso al consentire l'utilizzo dell'avanzo per coprire la spesa corrente, oppure intervenendo sul debito».
Alla fine crede che il governo farà qualcosa?
«Non lo so, stiamo lavorando perché avvenga presto».
Che cosa significhi pilotare una città come Milano, lui che è stato segretario provinciale dei Ds e consigliere regionale, lo sa bene. Ed ecco perché ieri Franco Mirabelli, ora parlamentare del Partito Democratico, era nell'aula di Palazzo Marino ad ascoltare il dibattito sul bilancio.
Senatore, il sindaco Beppe Sala è stato durissimo con il governo. È d'accordo con quanto ha detto?
«Condivido i temi che ha posto, rendendo la drammaticità della situazione con quella frase in cui ha pronunciato la parola "sfiducia". Ha voluto sottolineare il fatto che siamo di fronte ad una situazione non ordinaria, ma ad un problema molto serio. La ripartenza di Milano e della sua Città metropolitana è decisiva per la ripresa di tutto il Paese, il governo deve assolutamente garantire una risposta alle questioni che ha posto il sindaco. Anche perché non si può costringere Milano a ridurre la spesa sociale ed educativa compromettendo i servizi essenziali che hanno una ricaduta sulle famiglie e sulle persone fragili».
Fino ad ora Roma è sembrata sorda ai diversi appelli lanciati negli ultimi mesi...
«Il governo si è posto il problema per due anni, il 2020 e il 2021, ma la crisi non è chiusa, bisogna fare qualcosa di più anche quest'anno. Perché ad oggi non c'è solo il tema di aiutare i Comuni sul fronte del caro energia e delle materie prime, ma anche di supportarli compensando le minori entrate dovute agli strascichi della pandemia. Perché siamo ancora molto lontani dagli introiti del passato».
Cosa intendete fare come parlamentari per portare la questione all'attenzione di Draghi e del ministro Franco?
«Stiamo provvedendo, cercando di sfruttare tutti i canali e gli strumenti possibili. Stiamo lavorando in Parlamento affinché nella risoluzione che approverà il Def sia chiaro che serve sostenere i Comuni, e Milano in particolare che fa caso a sé, di fronte a questa situazione. Si può e si deve provare a intervenire sul decreto che sarà messo a punto dopo Pasqua per liberare risorse anche in questo senso. Tutto ciò tenendo conto che se è necessario uno scostamento di bilancio da parte del governo per non dovere tagliare i servizi, questa misura andrà presa in seria considerazione. Anche perché i cinque miliardi totali previsti sono troppo pochi».
Oltre ai trasferimenti diretti, come si è fatto nei due anni precedenti, ci sono altri strumenti?
«Si può intervenire in tanti modi, anche con forme contabili eccezionali. Penso al consentire l'utilizzo dell'avanzo per coprire la spesa corrente, oppure intervenendo sul debito».
Alla fine crede che il governo farà qualcosa?
«Non lo so, stiamo lavorando perché avvenga presto».
Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook