Per una buona legge sul fine vita
Intervento di Franco Mirabelli ad un convegno dell'Associazione Luca Coscioni (video). .
Il testo sul fine vita che è arrivato al Senato credo che sia il testo di una legge possibile; forse la legge possibile. Non è scontato perché i rapporti di forza su questi temi al Senato sono molto diversi rispetto alla Camera dei Deputati, lo dimostrano vicende come quelle riguardanti la legge contro l’omotransfobia.
Il punto prioritario mi sembra quello di evitare che ci sia una palude o che la discussione non si apra neanche.
Faremo la prima riunione delle Commissioni 2° (Giustizia) e 12° (Sanità) congiunte, in cui si dovrà lavorare alla legge.
Mi pare comunque che ci sia una volontà comune; in Commissione Giustizia, questa legge è stata indicata come una delle due priorità da portare a termine (l’altra è la legge sull’ergastolo ostativo), che sono le due leggi che devono prendere atto delle sentenze della Corte Costituzionale. Conto, quindi, sul fatto che inizierà la discussione.
Non penso che la discussione si possa approcciare dicendo che questo è il testo e deve uscire così com’è. Non si può fare, innanzitutto perché bisogna valutare seriamente tutte le ipotesi di modifica e tutti i suggerimenti che vengono anche dalle associazioni che hanno fatto la battaglia su questi temi da tempo e che hanno fatto il massimo dell’approfondimento sul tema.
C’è una questione che è stata posta riguardo al se vale la pena o meno di fare la legge; non è detto che non venga avanti anche l’idea di cambiare in modo ancora più restrittivo la legge per costruire un consenso che c’è stato alla Camera dei Deputati, in quanto i rapporti di forza al Senato sono diversi.
Noi ci impegneremo intanto per aprire la discussione e per fare in modo che questo sia un punto di partenza e per cercare di convincere tutti.
Voglio essere realista: se riusciamo a portare a casa questo testo, otteniamo già un risultato positivo; poi è sempre possibile migliorare la legge, magari nella prossima Legislatura, con rapporti di forza diversi.
Credo, però, che questo testo comunque recepisca le indicazioni della Corte Costituzionale e possa creare una situazione migliore di quella attuale.
Noi, quindi, lavoreremo per non peggiorare il testo e restiamo aperti a valutare tutte le proposte e a verificare se su quelle proposte si può costruire una maggioranza.
Video del convegno»
Il testo sul fine vita che è arrivato al Senato credo che sia il testo di una legge possibile; forse la legge possibile. Non è scontato perché i rapporti di forza su questi temi al Senato sono molto diversi rispetto alla Camera dei Deputati, lo dimostrano vicende come quelle riguardanti la legge contro l’omotransfobia.
Il punto prioritario mi sembra quello di evitare che ci sia una palude o che la discussione non si apra neanche.
Faremo la prima riunione delle Commissioni 2° (Giustizia) e 12° (Sanità) congiunte, in cui si dovrà lavorare alla legge.
Mi pare comunque che ci sia una volontà comune; in Commissione Giustizia, questa legge è stata indicata come una delle due priorità da portare a termine (l’altra è la legge sull’ergastolo ostativo), che sono le due leggi che devono prendere atto delle sentenze della Corte Costituzionale. Conto, quindi, sul fatto che inizierà la discussione.
Non penso che la discussione si possa approcciare dicendo che questo è il testo e deve uscire così com’è. Non si può fare, innanzitutto perché bisogna valutare seriamente tutte le ipotesi di modifica e tutti i suggerimenti che vengono anche dalle associazioni che hanno fatto la battaglia su questi temi da tempo e che hanno fatto il massimo dell’approfondimento sul tema.
C’è una questione che è stata posta riguardo al se vale la pena o meno di fare la legge; non è detto che non venga avanti anche l’idea di cambiare in modo ancora più restrittivo la legge per costruire un consenso che c’è stato alla Camera dei Deputati, in quanto i rapporti di forza al Senato sono diversi.
Noi ci impegneremo intanto per aprire la discussione e per fare in modo che questo sia un punto di partenza e per cercare di convincere tutti.
Voglio essere realista: se riusciamo a portare a casa questo testo, otteniamo già un risultato positivo; poi è sempre possibile migliorare la legge, magari nella prossima Legislatura, con rapporti di forza diversi.
Credo, però, che questo testo comunque recepisca le indicazioni della Corte Costituzionale e possa creare una situazione migliore di quella attuale.
Noi, quindi, lavoreremo per non peggiorare il testo e restiamo aperti a valutare tutte le proposte e a verificare se su quelle proposte si può costruire una maggioranza.
Video del convegno»
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