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Il PD sia promotore di un campo largo basato sui contenuti

Written by Franco Mirabelli.

Intervento di Franco Mirabelli all'assemblea provinciale del PD di Savona (video).

Facciamo questo congresso in una fase difficilissima per il Paese e per il mondo.
Siamo tutti colpiti e anche stupiti dall’inaccettabile aggressione che la Russia ha fatto all’Ucraina: un’invasione, un attacco militare inaccettabile.
Le vicende che stiamo vivendo in questi giorni ci riportano indietro. Dopo più di 80 anni, infatti, nel cuore dell’Europa tornano a farsi sentire le armi, ad esserci morti, anche civili: torna una guerra di cui ancora non si comprendono i confini.
Ha ragione il nostro Segretario Letta a dire che, dopo questa aggressione, è chiaro che cambierà tutto: l’effetto potrebbe essere lo stesso che ci fu con l’11 settembre, in cui cambiarono le relazioni internazionali, cambiò la priorità delle scelte dei Governi.
Credo che ciò che sta succedendo in Ucraina lo pagheremo e produrrà effetti per i prossimi anni non positivi per la comunità internazionale.
Quello che possiamo fare e che stiamo facendo come Paese - e il PD su questo sta svolgendo un ruolo importante di pressione perché si faccia - è stare con il popolo ucraino: non ci devono essere ambiguità, c’è un popolo e un Paese che sono stati aggrediti e c’è una responsabilità gravissima da parte del Governo della Russia per aver innescato una vera e propria guerra.
Stiamo con il popolo ucraino, ci battiamo e lavoriamo con i Governi europei, con gli strumenti che abbiamo, che sono soprattutto le sanzioni economiche, anzi quasi esclusivamente queste se vogliamo evitare di allargare il conflitto armato. Dobbiamo lavorare perché la guerra si fermi, perché la diplomazia possa riprendere il proprio corso, perché le aspirazioni diaboliche di Putin vengano sconfitte.
Oggi abbiamo tutti il dovere come Paese di aiutare i profughi. Si parla già di un milione e mezzo di persone che stanno scappando per mettersi in sicurezza. Sono civili che vanno via dall’Ucraina per cercare salvezza e cercare di evitare delle inutili sofferenze.
Noi, come ha detto il Governo e come hanno detto tante città, siamo in campo insieme all’Europa, ma c’è un tema che riguarda il domani.
Il tema del domani è questo: abbiamo di fronte una vicenda che ci dice con grande chiarezza che serve una politica estera europea e serve una difesa comune europea.
Un’Europa più forte, infatti, è un’Europa che può sconfiggere chiunque pensi di avventurarsi ancora sulle strade su cui si è avventurato Putin in questi giorni.
L’Italia stava ripartendo, i dati economici erano anche molto positivi dopo due anni faticosi e pesanti segnati dalla pandemia.
Dobbiamo sapere che la guerra in Ucraina rallenterà il rilancio dell’economia, soprattutto sul campo energetico porterà delle conseguenze che pagheremo noi e tutta l’Europa.
Deve essere chiaro che oggi siamo al Governo e lavoriamo perché la nostra economia non paghi un prezzo eccessivo di fronte a questa situazione; siamo al Governo per aiutare le imprese che subiscono l’aumento dei costi dell’energia ma siamo anche la parte che sta al Governo più per proteggere le persone, per proteggere il lavoro, per proteggere i più deboli che questa ulteriore crisi economica può penalizzare.
Siamo al Governo per provare a ridurre le diseguaglianze che in questo Paese ci sono e che la pandemia ha accresciuto.

Con questa assemblea finisco la mia esperienza di Commissario Provinciale del PD a Savona.
Voglio ringraziare tutti coloro che hanno dato una mano per ricostruire e per far ripartire il partito a Savona.
Devo un grazie particolare per questo Congresso ai membri della Commissione Provinciale per il Congresso.
Si tratta di un Congresso fatto in piena pandemia, a cui i dati dicono che ha partecipato più del 50% degli iscritti in presenza. È, quindi, un congresso che dice che c’è un partito radicato che può e deve rilanciarsi.
I gruppi dirigenti hanno la responsabilità di non vanificare lo sforzo e la passione che gli iscritti hanno dimostrato.
Credo che questo partito sia vivo, ha tanta esperienza in sé ma ha anche tanti giovani che possono dare un contributo importante.
Non perdiamo l’occasione: arriviamo ad un Congresso con una certa unità, con una partecipazione molto grande e siamo partiti da una prima riunione del coordinamento in cui eravamo molto preoccupati per il fatto che con la pandemia avremmo fatto fatica a vedere le persone nei circoli a votare.
Credo, quindi, che tutti insieme avete questa responsabilità.
Una responsabilità che è accresciuta dal fatto che abbiamo vinto le elezioni, grazie a Marco Russo e alla coalizione, in questa importante tornata elettorale, riconquistando il Comune di Savona.
Voglio rivendicare il fatto che il PD ha contribuito a quella vittoria, anche mettendosi a disposizione della costruzione di una coalizione ampia, non litigiosa, che ci ha consentito davvero di vincere a Savona.
Anche la vittoria di Savona, primo capoluogo di provincia che torna governato dal centrosinistra, è una cosa che dà grande responsabilità a questo gruppo dirigente.
Grazie, quindi, a Marco Russo e all’unità del PD, perché qui davvero si è costruito un campo largo, un centrosinistra e tante esperienze civiche.
Credo che questo debba diventare l’esempio e l’obiettivo: un PD che sia il motore della costruzione di un campo largo, che sappia costruire un campo largo non sulla diplomazia ma - come si è fatto a Savona - a partire dai contenuti, dai programmi, dalle proposte che devono affrontare in maniera convincente e credibile i bisogni dei cittadini.
Da qui si riparte.
Emanuele Parrinello è il candidato unitario e -lo voglio dire con grande chiarezza - questo è un dato importante.
Parrinello è un candidato unitario non perché è figlio di accordi sotterranei o di chissà quali compensazioni ma perché su di lui c’è stata fin dall’inizio una fiducia diffusa nel partito, che si è tradotta anche nel risultato.
Questo va a merito di Parrinello e del lavoro che ha saputo fare, in un rapporto molto stretto con gli iscritti.
Questo è anche una grande responsabilità.
Penso, comunque, che in questo percorso abbiamo imparato tutti insieme che l’unità del partito è preziosa: si può discutere, si può litigare ma alla fine va fatta prevalere la volontà di costruire percorsi comuni.
L’unità è una risorsa: più riusciamo a dare il senso di un partito unito - in cui i personalismi scompaiono e se c’è da discutere si discute e se c’è da dividersi lo si fa sulle proposte e sui contenuti - più noi allarghiamo la credibilità. Ringrazio tutte e tutti per il lavoro fatto e che si farà e auguro buon lavoro.

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Video della diretta» 

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