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Un patto costituzionale che arrivi fino al 2026

Written by Giuseppe Sala.

Un "patto costituzionale" che abbia come orizzonte il 2026, ossia la conclusione del Pnrr. Lo propone - in un'intervista al Corriere della Sera - il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che nel dibattito sulla legge elettorale dice: "Il proporzionale va bene".
"Resto convinto che soltanto un patto costituzionale sia la risposta che la politica possa dare al momento storico che stiamo vivendo", dice Sala, e "prima che sui partiti va costruito sulla condivisione dei valori".
"Si può ragionare di sigle o di persone - secondo Sala -. Con Forza Italia si può parlare? Certamente. È chiaro che dipende però dal posizionamento che avranno in Italia e in Europa. Mentre con singoli componenti di Forza Italia non solo si può, ma si deve parlare", ad esempio fa il nome della ministra Carfagna. Quanto al sistema proporzionale, a suo avviso, "risponde a due presupposti. Innanzitutto al fatto che non c'è unità né a destra né a sinistra e le coalizioni vanno quindi ripensate e ricostruite. Credo poi che sia necessaria la nascita di nuove forze in grado di rappresentare meglio l'enorme voglia di cambiamento che attraversa il mondo, e il proporzionale favorisce la cosa".
Infine il sindaco di Milano spiega il perché del suo no alla candidatura in Regione Lombardia: "Perché il candidato del centrosinistra deve essere in campo nell'estate di quest'anno. Mi sentirei un uomo ridicolo a mollare Milano 10 mesi dopo essere stato rieletto. Fossi stato a 10 mesi dalla fine del mandato, magari ci avrei pensato".

"Il sistema proporzionale è importante perché la destra è implosa, ma non è che a sinistra stiamo così meglio. Non siamo tecnicamente in grado di raggiungere la possibilità di governare, come centrosinistra. Io propongo un patto costituzionale al 2026 che è l'ambito del Pnrr. Il Pnrr non è la panacea di tutti i mali, ma la rivoluzione e le rivoluzioni si fanno anche con le risorse". Lo ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala, in videocollegamento con l'assemblea ecologista, che si svolge in presenza a Firenze.
"Se vogliamo che la questione ambientale sia al centro delle politiche del nostro Paese - ha aggiunto - bisogna far sì che ora prenda spazio. Siccome questo è il momento in cui bisogna contarsi e contare, la domanda è semplice: la società civile ha voglia di sporcarsi le mani con la politica?" "E poi una seconda domanda - ha detto ancora -: la politica ha voglia finalmente di essere accogliente rispetto a istanze diverse? Lo spazio è enorme. Io mi sento a disposizione, è chiaro che la mia credibilità politica dipende dal fatto che io sia il sindaco di Milano ma sono a disposizione per un percorso e un progetto che porti il nostro mondo a contare".

Intervista del Corriere PDF»

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