Purtroppo è una strage annunciata

731 morti in un giorno, mentre si dichiarano scioperi totalmente inopportuni, anch’essi sinonimi di un Paese nel nostro tempo, forse irrimediabilmente slabbrato. Una strage che ci lascia attoniti e pieni di rabbia per la mancata condivisione da parte di tutti, già dai primi di settembre, per l’affermazione di norme rigide di chiusure, a partire dalle scuole, dai trasporti pubblici, dalla necessità di rinviare le elezioni, di bloccare movide grottesche e completamente fuori dalla realtà ed infine, per il mantenimento dello Smart working, non solo come una sua sterile enunciazione, tanto per citare gli aspetti più rilevanti.
In una Democrazia, prima ancora della libertà, dei diritti, del lavoro, del profitto, del benessere, ecc, vi è la difesa della salute delle persone. Almeno dovrebbe essere così!
Verrà un giorno nemmeno troppo lontano, dove si leverà una voce autorevole d’accusa come quella di Pasolini nel 1974 dalle pagine del Corriere della Sera e dirà: ” Io so”.