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Iter innaturale per il Polo Amazon di Casale sul Sile

Written by Chiara Braga.

Chiara BragaIntervento di Chiara Braga.

"Nella risposta del Ministero dell'Ambiente all'interrogazione da me presentata sul progetto del Parco logistico di Casale sul Sile per i previsti oltre cinquecentomila metri di cemento, al confine tra le province di Treviso e Venezia, il sottosegretario Roberto Morassut conferma l'allarme sul consumo di suolo in Veneto, in particolare nella Marca Trevigiana e inoltre, pur ribadendo la non competenza istruttoria a livello locale, sostiene essere bene segnalare come "innaturale" la procedura amministrativa seguita dal comune di Casale sul Sile, sicuramente da approfondire nelle sedi competenti.
Di più, nell'ultimo anno, come certifica l'ISPRA, in Veneto 785 ettari di prezioso suolo vergine sono andati persi per sempre, di questi 441 solo per i cantieri aperti pianificati senza attenzione alla tutela e al riuso dei suoli dismessi. Tra le righe si leggono poi altre due elementi: in assenza di progetto definitivo dell'intervento non si può definire la pericolosità idraulica del sito e infine si può anche comprendere la ragione per la quale l'Amministrazione comunale di Casale sul Sile, in pieno lockdown lo scorso 30 aprile, abbia voluto accelerare sul progetto del Parco tematico di Casale sul Sile. Così si evince nella risposta dell'Esecutivo: "per completezza di informazione, ISPRA specifica, infine, che non sono contabilizzati nel limite comunale i procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge, e le seguenti tipologie di opere: a)gli interventi previsti dagli strumenti urbanistici ricadenti negli Ambiti di Urbanizzazione Consolidata; b) i lavori e le opere pubbliche o di interesse pubblico (strade, superstrade?); c) gli interventi relativi allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP), di cui L.R. n. 55/2012; d) gli interventi connessi all'attività dell'imprenditore agricolo, di cui all'articolo 44 della legge regionale n. 11/2004; e)l'attività di cava; f) gli interventi attuativi delle previsioni contenute nel Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC), compresi i Piani di Area". Interessanti poi le conclusioni, ovvero il confronto di approccio per il previsto polo logistico di Poste Italiane che dovrebbe sorgere a nord di Treviso: "relativamente agli effetti dei piani di sviluppo di Poste Italiane nella parte settentrionale della Provincia di Treviso, già carica di aree industriali vuote o abbandonate, può considerarsi valido il principio della rigenerazione urbana di cui al decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32, coordinato con la legge di conversione 14 giugno 2019, n. 55 (decreto Sblocca cantieri)". Insomma possiamo considerare specularmente un esempio cattivo e un esempio virtuoso - quello di Poste - che dimostra che si può fare sviluppo senza devastare il paesaggio e utilizzare risorse naturali, come il suolo, che sono non rinnovabili. Specie in un territorio, quello di Treviso, con grandi eccellenze agricole". Dà notizia della risposta all'interrogazione al Ministero dell'Ambiente data alla VIII Commissione Ambiente di Montecitorio sul polo Amazon di Casale sul Sile l'On. Chiara Braga, deputata e responsabile nazionale del Partito Democratico.

Per seguire l'attività di Chiara Braga: sito web - pagina facebook

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