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Il Ddl Omnibus della Lorenzin

Written by Emilia De Biasi.

Emilia De Biasi Per la presidente della Commmissione Sanità del Senato, che è anche relatrice del Ddl Omnibus, sarebbe meglio dividere le diverse tematiche affrontate dal provvedimento per un esame più attento, ma anche per procedere più speditamente su alcune materie importanti. Tra queste, al primo posto, la riforma degli Ordini delle professioni sanitarie, già oggetto di diversi ddl parlamentari. Intervista rilasciata a Quotidiano Sanità.
E' iniziato, in commissione Igiene e Sanità Senato, l'esame del Ddl Omnibus Lorenzin.
Un provvedimento "molto ampio", con "materie disomogenee" e "tutte ugualmente importanti", come l'ha definito Emilia Grazia De Biasi, presidente della commissione nonché relatrice al ddl, in questa intervista al nostro giornale.
Il testo, infatti, interviene su molteplici materie, che vanno dalla riforma degli Ordini delle professioni sanitarie alla sperimentazione clinica, dal riordino degli enti vigilati dal Ministero alle sigarette elettroniche, dalla farmacia dei servizi alla sicurezza veterinaria, dalla prevenzione alla sicurezza alimentare. Per questo, secondo la relatrice, sarebbe opportuno 'spacchettare' il Ddl allo scopo di riordinare le materie e procedere in modo più organico, ma anche per arrivare il più rapidamente possibile all'approvazione di alcuni interventi particolarmente urgenti, come quelli per il riordino degli Ordini e Collegi professionali.
Presidente De Biasi, su quali aspetti del Ddl ha puntato nel corso della sua relazione in commissione?
Si è trattato di un incardinamento, quindi ci si è limitati perlopiù a descrivere la struttura del disegno di legge. Quello che ho potuto sottolineare è che si tratta di Ddl molto ampio, con materie disomogenee, tutte ugualmente importanti. Forse sarà necessario riordinare la materia, se l'ufficio di presidenza lo riterrà opportuno, e decidere se procedere in modo unitario sull’intero provvedimento o se darsi delle priorità e, a questo scopo, 'spacchettare' il ddl.
Come potrebbe avvenire questa suddivisione per materie?
La Commissione Igiene e Sanità può proporlo all’Aula del Senato, perché è necessaria una deliberazione con voto assembleare per approvare l'intervento. Se poi c’è anche un accordo con il ministro, credo che sarà possibile farlo.
Perché suggerisce di procedere in questo modo?
Si tratta di un provvedimento molto ampio, come detto. Il rischio è che l'esame possa richiedere troppo tempo, anche tenuto conto che del nostro bicameralismo perfetto che porta naturalmente a un allungamento dei tempi. Credo, invece, che alcune cose dovrebbero essere decise rapidamente.
Quali?
Sicuramente sulle professioni sanitarie. Anche perché, come è noto, proprio in commissione Sanità del Senato sono da tempo in esame diversi disegni di legge sul riordino degli Ordini sanitari. In seguito fu però lo stesso ministro Lorenzin a voler inserire, nell'ambito del Ddl Omnibus, un'apposita parte dedicata alla stessa materia per, così disse, "dare un ulteriore impulso a una rapida definizione della riforma".
Quello sugli Ordini potrebbe essere quindi il primo stralcio?
Tutte le norme trattate sono importanti, e paradossalmente è questo il limite del provvedimento. Fare una scelta potrebbe essere opportuno e quella sulle professioni sanitarie potrebbe essere la priorità. Gli interventi, in questo ambito, richiedono infatti tempo. Prima di tutto bisogna riconsiderare tutto l'elenco delle attuali professioni sanitarie, considerare il quadro europeo e poi arrivare a una condivisione su che tipo di riforma e che tipo di Ordini professionali riteniamo si debba adottare nel nostro Paese. Evitando descriminazioni e visioni parziali.
Ne ha già parlato con il ministro Lorenzin?
Sì, gliel’ho accennato. Io sono per le decisioni collegiali. Spero che nell’ufficio di presidenza della settimana prossima sia possibile decidere su questo punto, anche in accordo con il ministro. Ma non credo che ci saranno particolari problemi. Bisognerà soltanto decidere un ordine di priorità.
A quel punto come procederete?
I diversi gruppi avvieranno la richiesta di audizioni. Io, in qualità di relatrice, formulerò una proposta di gruppo di lavoro allo scopo di approvare al più presto a un testo base su cui lavorare. Se poi i testi saranno uno o più di uno, sarà deciso in accordo con il ministro. Del resto, ripeto, parliamo di materie importanti. Sulla parte, per esempio, che riguarda la salute degli animali ci siamo già esercitati a lungo con gli atti del Governo attuativi delle direttive europee. E' giusto che questa parte abbia una sua omogeneità. Sarà un bel lavoro, a cui teniamo molto, anche per dimostrare che questo è un Parlamento in grado di decidere e non solo di discutere.
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