Mai interpellati i saggi sul metodo Vannoni
Non si è presentato oggi in Commissione sanità l’ex assessore Luciano Bresciani, chiamato a rispondere in merito al ruolo di Regione Lombardia nella vicenda Stamina, sulla quale è in corso da meno di un mese un’indagine conoscitiva, voluta dal Pd per fare chiarezza. Un’assenza grave, tanto più ingiustificabile rispetto al ruolo di responsabilità che l’assessore aveva nella sanità regionale negli anni in cui si è firmata una convenzione tra un ospedale pubblico e una fondazione, quella di Vannoni, che portava avanti una sperimentazione dal metodo controverso. Le spiegazioni dell’allora assessore regionale alla Sanità non possono essere considerate irrilevanti nell’ambito dell’indagine avviata in Consiglio regionale.
Nel corso della mattinata si è invece svolta l’audizione con il professor Giuseppe Remuzzi, componente della Commissione sviluppo e sanità di Regione Lombardia, il comitato dei cosiddetti “saggi”. E’ questa la prima audizione che ci fa fare un passo avanti verso l’acquisizione di elementi che aiutino a far chiarezza. Dall’audizione è emerso un quadro preoccupante di mancato rispetto delle regole e quindi di mancate garanzie per il sistema sanitario regionale. E’ stato spiegato, inoltre, che il comitato dei saggi aveva espresso molte perplessità all’attuale governo regionale sul metodo Stamina, ma il suo ruolo non è mai stato preso in considerazione. Infine Remuzzi ha finalmente sgombrato il campo dall’equivoco delle cure compassionevoli entro le quali il metodo Stamina non può assolutamente essere fatto rientrare, secondo l’illustre scienziato.