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Stiamo andando verso un Governo che non farà il bene del Paese

Written by Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli
Intervento a SkyTg24.

Il rapporto con Berlusconi è evidentemente un problema per il Governo che sta per nascere.
Gli esponenti di M5S continuano a spiegare che un punto fermo dell’accordo con la Lega sarà la legge anticorruzione ma è stata già fatta nella scorsa legislatura con l’astensione proprio del Movimento 5 Stelle -perché il testo non prevedeva la “figura dell’agente provocatore” - mentre il centrodestra (Lega compresa) ha votato contro definendo il provvedimento “liberticida”. Si continuano, quindi, a evocare titoli per ammansire il proprio elettorato però non c’è concretezza nelle proposte.
Quando si andranno a eleggere i Presidenti delle Commissioni parlamentari, in cui in alcuni casi è richiesto che siano figure dell’opposizione, vedremo cosa farà il centrodestra.
Personalmente penso che stiamo andando verso un Governo che non farà il bene del Paese.
Per attuare le proposte di M5S e Lega ci sono costi non sostenibili secondo i parametri europei e credo anche che questo possa produrre un posizionamento pericoloso per il futuro dell’Italia rispetto all’Europa.
Non sono assolutamente contento di questa situazione.
Piuttosto che un Governo così credo che si sarebbe potuto ragionare anche sulle elezioni.
Ho sempre pensato che al tavolo con M5S ci si sarebbe dovuti sedere proprio per evitare questa deriva ma, comunque, non è vero che ci sono persone che stanno festeggiando dentro al PD.
Guardando alla tempestività con cui Di Maio ha chiuso la porta al PD dopo l’intervista di Renzi, senza neanche attendere l’esito della Direzione in cui probabilmente sarebbe passata la linea di sedersi al tavolo con M5S, viene da pensare che forse non è neanche mai stato aperto davvero quel “forno”. Penso comunque che fosse giusto provare a sfidare M5S sui contenuti e che quello di M5S e Lega sia un Governo pericoloso.
Forza Italia dice che il PD si deve vergognare perché voleva sedersi al tavolo con M5S.
La realtà è che noi ci saremmo seduti ad un tavolo con M5S, su invito del Presidente della Repubblica, per ascoltare e credo che non avremmo fatto un accordo di Governo mentre la Lega, con cui Forza Italia vuole mantenere la coalizione, fa il Governo con M5S e oltretutto a consentire ciò sarà proprio Forza Italia, attraverso l’astensione.
Le contraddizioni, dunque, sono in Forza Italia e non nel PD.
La coalizione di centrodestra oggi sta insieme perché governa le Regioni ma al proprio interno non c’è la condivisione delle scelte su temi importanti.
Il nodo del rapporto con l’Europa, ad esempio, il centrodestra non ha mai voluto affrontarlo.
Siamo l’unico Paese al mondo in cui una forza che sta dentro al PPE (che una forza europeista) sta in coalizione con chi rappresenta i populisti. Questa è una contraddizione evidente che credo emergerà con sempre maggiore forza e vedremo come si comporterà Forza Italia in Parlamento.

Non credo che il PD debba stare alla finestra e scommettere sul fallimento dell’eventuale Governo M5S-Lega mentre invece credo che dobbiamo ricostruire un rapporto con gli elettori e con i territori a partire da una riflessione sulle ragioni per cui abbiamo perso e dobbiamo lavorare per costruire un fronte ampio di centrosinistra in cui il tema dell’Europa diventi qualificante: certamente non l’Europa dei burocrati ma ci serve più Europa per dare più protezione e più sicurezza ai cittadini. Questo deve essere l’impegno da portare avanti.
Rispetto alla questione delle alleanze nello scenario europeo, credo che innanzitutto dobbiamo recuperare un rapporto con i cittadini e con la parte del Paese con cui abbiamo avuto rapporti forti, che in questo ultimo passaggio ci hanno dato un messaggio negativo.
Di fronte ad una domanda di protezione e sicurezza (che non è solo di ordine pubblico ma anche sociale) che viene dai cittadini, la risposta è costruire un sistema che governi la globalizzazione con un’Europa più forte oppure l’idea di tornare indietro agli Stati nazionali e a chiudersi nei muri e nei confini?
Questo è il tema del confronto vero che determinerà gli esiti delle prossime battaglie in Italia e in Europa.
Il PD dovrà trovare le risposte nei prossimi mesi: se si formerà il Governo, credo che l’Assemblea Nazionale deciderà di convocare il congresso anche per fare queste scelte.
Io penso che oggi il PD rappresenta le fasce di popolazione che in qualche modo sono dei garantiti (ad esempio siamo il primo partito tra i pensionati). Questo vuol dire che non riusciamo più a rappresentare chi soffre, chi non si sente protetto da questo sistema politico, dalle istituzioni e chiede delle prospettive. Io credo che la sinistra possa cercare queste prospettive solo in Europa.
La crisi della sinistra nasce dal fatto che non riesce a dare una prospettiva credibile in cui ci si possa riconoscere, per dare la protezione sociale che i cittadini chiedono di fronte alla globalizzazione e dopo la crisi. Non mancano i singoli fatti concreti ma da soli non sono sufficienti.

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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