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Come funziona la nuova legge elettorale

Written by Franco Mirabelli.

Franco Mirabelli
Intervento al Circolo PD Bovisa-Dergano (video).

Innanzitutto occorre ricordare che il Rosatellum bis prevede che 2/3 del Parlamento venga eletto con il sistema proporzionale, cioè sulla base delle percentuali che prenderanno i partiti. Soltanto 1/3 dei seggi con i collegi uninominali saranno attribuiti con il sistema maggioritario e, quindi, alla coalizione.
Non penso che questa sia la migliore legge elettorale che esista: avremmo voluto un sistema maggioritario che permettesse ai cittadini di scegliere chi governa e che garantisse al vincitore delle elezioni la possibilità di avere una maggioranza per governare.
Questa opzione, però, è venuta meno con la vittoria del No al Referendum Costituzionale.
La legge elettorale che è stata fatta, quindi, è quella che si poteva approvare con i numeri di questo Parlamento, resa necessaria dal fatto che non era pensabile andare al voto con leggi elettorali diverse per Camera dei Deputati e Senato.
Di fronte ad una legge elettorale come il Rosatellum, però, le discussioni sul candidato premier sono un po’ inutili perché, considerato che i 2/3 del Parlamento viene eletto con il sistema proporzionale, il Presidente del Consiglio sarà quello che il Presidente della Repubblica riterrà maggiormente nelle condizioni di dare un Governo al Paese, alla luce dei risultati ottenuti.
Il sistema elettorale prevede una scheda per la Camera dei Deputati e una per il Senato e non c’è voto disgiunto, quindi, votando il simbolo del partito, automaticamente si dà il voto sia alla persona che la coalizione ha candidato nel collegio uninominale che al partito sul proporzionale.
Questo meccanismo è molto diverso rispetto a quello del 2013.
Nel 2013 c’erano liste bloccate sia alla Camera che al Senato e per cui è stato possibile fare le primarie per scegliere i parlamentari.
Oggi non ci sono le condizioni per replicare le primarie anche perché c’è la questione dei collegi uninominali, i cui candidati vanno stabiliti insieme alla coalizione. Il collegio uninominale è importante e dà anche un rapporto con il territorio.
In questi mesi abbiamo costruito una coalizione insieme alle forze che hanno lavorato con noi questi anni di Governo (centristi, ulivisti, socialisti, civici, verdi, radicali). Tutte le liste della coalizione avranno un ruolo nei collegi uninominali, così come a tutta la coalizione va garantita una rappresentanza parlamentare. Dentro la coalizione nessun voto andrà perso: ogni partito farà campagna per sé ma tutte le forze che supereranno l’1% vedranno poi i loro voti confluire sul pezzo della coalizione che raggiunge il 3%.
Questa legge crea molti problemi rispetto alle candidature per cui non è semplice fare le liste elettorali.
Con la scorsa legge elettorale abbiamo ottenuto un premio di maggioranza molto alto che ci ha consentito di eleggere molti parlamentari, ora cambia il sistema e cambieranno anche i numeri per cui non tutti riusciranno ad essere rieletti e bisogna comporre le liste anche guardando al lavoro fatto in Parlamento in questi anni.
L’altra questione che sta complicando la compilazione delle liste riguarda la parità di genere. La legge elettorale prevede che un genere sia rappresentato almeno per il 40% (il 40% dei collegi uninominali e il 40% dei capilista al proporzionale devono essere donne).
Alle scorse elezioni, pur non essendoci obbligo di legge, il PD aveva costruito le liste con l’alternanza uomo/donna e questo meccanismo aveva consentito di avere tante parlamentari donne elette. Con il Rosatellum tutto è molto diverso.
Comporre le liste è, quindi, complicato perché bisogna anche tenere conto di diversi criteri: rappresentanza territoriale, rappresentanza politica, rappresentanza di genere, valorizzazione dell’impegno e del merito di chi ha lavorato in Parlamento in questi anni.
La campagna elettorale dovrà essere fatta mettendo in campo le facce dei candidati all’uninominale ma poi deve essere sul simbolo del PD. Questo anche perché in Lombardia, oltre che per le elezioni politiche, si vota anche per le Regionali, con un sistema diverso e con preferenze e bisogna evitare che si crei confusione nella testa delle persone.

Per seguire l'attività del senatore Franco Mirabelli: sito web - pagina facebook

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