Dalla destra per i lombardi solo promesse
«E’ una presa in giro: approvare una delibera solo adesso, nel mezzo della campagna elettorale, è una strumentalizzazione. Come inviare le lettere ai malati cronici, magnificando la riforma, proprio in questo periodo». Carlo Borghetti, capogruppo del PD in Commissione Sanità e candidato alle Regionali, boccia il provvedimento sulle liste d’attesa. «Si cerca di mettere una pezza, frettolosamente, a un problema serio. Sono anni che regna il disinteresse».
In che senso?
«Durante i cinque anni di questa legislatura abbiamo sempre detto che ci vogliono le agende uniche per prenotare sia negli ospedali pubblici che nei privati e che bisogna allungare gli orari degli ambulatori la sera. Nulla però è stato fatto finora».
La giunta Maroni, però, ha varato il progetto “Ambulatori aperti”, per allungare gli orari delle visite.
«Sì, ma è stata un’iniziativa una a tantum. Andava potenziata ma non è stato fatto. Senza parlare dei controlli sull’intramoenia».
Non è d’accordo con il monitoraggio previsto dalla delibera della giunta?
«No, quello che serve è mettere delle regole stringenti. In Emilia è stata posta una condizione: i medici possono fare le visite a pagamento in ospedale, solo se sono in regola con i tempi di attesa per quelle pubbliche. Se sforano, niente intramoenia: perché qui non si po’ fare altrettanto?».
Per seguire l'attività di Carlo Borghetti: sito web - pagina facebook
