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Obiettivo Governo

Written by La Repubblica.

Teatro ParentiLa campagna elettorale per le Politiche e quella per le Regionali si incrociano sul palco del teatro Franco Parenti di Milano affollato già dalle prime ore della mattinata, con la sala e foyer pieni di gente seduta anche per terra per l'incontro "Obiettivo governo" con Matteo Renzi, il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, il candidato governatore della Lombardia Giorgio Gori e il sindaco di Milano Beppe Sala, che ha organizzato tutto con il Pd milanese.
Proprio Sala (video) ha aperto l'evento: "Questo è il momento in cui ognuno deve mettere da parte le proprie ambizioni, la propria proiezione del futuro, e la propria ragione per sentire il cuore.
Sto cercando di sentire il mio cuore: mi sento un fiero erede della tradizione di sinistra lombarda e milanese che ha fatto molto per il Paese, e voglio rappresentare anche il presente e futuro. E poi, voglio che Gori diventi presidente di regione Lombardia. Un tandem Sala-Gori non sarebbe male" ha poi detto con tono scherzoso il sindaco.
E' toccato poi al ministro Calenda (video) esprimere il suo sostegno a Giorgio Gori "anche contro l'idea di una sinistra identitaria per cui se uno ha fatto il manager non può essere di centrosinistra. Non ho mai votato nella mia vita per il centrodestra, ho votato sempre per centrosinistra, ma mai pienamente convinto. Stavolta voterò centrosinistra pienamente convinto". Poi ha spiegato: "la battaglia in Lombardia sarà importante per quello che succederà in Italia il 4 di marzo. E' difficilissima per il centrosinistra che combatte controcorrente, che crede nei valori delle liberaldemocrazie. Per questo mi spenderò per Gori". Infine la rivendicazione di quanto fatto dal governo Renzi: "Noi non siamo rottamatori, siamo grandi costruttori e tu Matteo hai dato questa spinta".
Poi è toccato al candidato del centrosinistra alla Regione, Giorgio Gori (video), che si è detto ottimista, anche se 'di misura': "Sono convinto che sarà una partita molto combattuta ma che vinceremo, di poco. Per questo tutti hanno una grande responsabilità - ha sottolineato Gori - dobbiamo essere ambiziosi e ottimisti, abbiamo la possibilità dopo 23 anni di cambiare pagina. Ogni cittadino può essere decisivo per convincere qualcun altro" ha concluso.
A chiudere l'evento Matteo Renzi (Video) che ha lanciato un altolà agli avversari politici: "Dico al centrodestra, occhio a sottovalutare Giorgio Gori. Lo avete fatto a Bergamo e avete visto come è andata a finire. Quando abbiamo iniziato a lavorare insieme - ha ricordato il segretario Pd - è scoppiato il panico, 'avete visto che c'è Berlusconi dietro a Renzì. E invece ho scoperto che in molte cose era più a sinistra di me. Non è difficilissimo, vi ho anticipato la battuta", ha scherzato il segretario del Pd. C'è stato poi l'attacco diretto ai 5 Stelle: "È un tempo bellissimo per la politica ma da qui al 4 marzo c'è da vincere contro i 5 Stelle, l'incompetenza elevata a elemento di orgoglio. Poi c'è il centrodestra, un remake del passato. Basta con le polemiche - ha concluso -: tutti insieme andiamo a dire una cosa semplice, più Italia". Renzi ha anche risposto a Calenda che aveva parlato prima di luii: "Bella l'immagine della costruzione di Carlo, ma senza la rottamazione il ceto politico sarebbe lo stesso del passato".
I 500 posti della sala principale del teatro Parenti erano tutti esauriti, ma un maxischermo nel foyer ha assicurato la possibilità di seguire l'incontro ad altre 300 persone. Presenti parlamentari lombardi del Pd, il ministro Maurizio Martina, assessori della giunta Sala e candidati alle Regionali, per vedere per la prima volta assieme sullo stesso palco - dopo alcune polemiche delle scorse settimane - Renzi e Calenda, considerato un possibile candidato premier alternativo al segretario Pd, anche se il ministro ha assicurato: "Il candidato è Renzi". Ma, anche, per ascoltare il candidato Gori sul suo programma elettorale e il sindaco Sala sul ruolo di Milano come territorio più avanzato sulle questioni dello sviluppo, della competitività, del lavoro.
Fonte: Repubblica
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