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Ius soli, obiettivo di civiltà

Written by Ezio Casati.

Ezio CasatiIus soli, un tema qualificante della nostra legislatura, una norma di civiltà per il futuro dell'Italia. E se in questi giorni la nuova legge, già passata alla Camera, è ferma in Senato, credo che tutti noi del Pd si debba fare uno sforzo per promuovere, in tutte le sedi, la necessità, l'utilità e l'urgenza di una norma giusta e civile.
Mi rendo conto che in questi mesi il nostro Paese stia vivendo un clima di ostilità e di intransigenza populista, con una forte propaganda xenofoba, che sta ingenerando confusione e rifiuto negli italiani. Dare la cittadinanza a queste centinaia di migliaia di giovani stranieri, nati e vissuti in Italia, da famiglie di migranti, non significa perdere nulla, anzi.
Significa lavorare affinchè ragazzi, che già si riconoscono italiani, e che già frequentano da anni le nostre scuole, possano ottenere gli stessi diritti e doveri dei nostri figli.
E' una scelta di civiltà e di integrazione che andrà a migliorare le nostre comunità, la nostra sicurezza e la nostra coesione nazionale, mostrando che chi si integra, compie un percorso di scolarizzazione, lavoro e vuole vivere in Italia, può diventare cittadino italiano senza attendere per lunghi anni!
Lo ius soli, in questo caso è opportuno parlare di ius soli temperato e ius culturae, con tutte le garanzie del caso, non spalanca le porte ai migranti e non c'entra nulla con gli imponenti fenomeni migratori di questi anni! Infatti nel caso dell'ius soli temperato, non basta la nascita sul territorio italiano, ma occorre che almeno uno dei genitori abbia il permesso di soggiorno UE e che si faccia espressa richiesta di cittadinanza. Nel caso dell'ius culturae, invece, la nuova legge presuppone che il minore richiedente abbia svolto un regolare percorso scolastico, nel nostro Paese, di almeno 5 anni.
Concedendo l'ius soli permettiamo che l'integrazione e la condivisione dei nostri valori trovino una platea maggiore. Da ultimo è importante che anche il Papa, anche il mondo cattolico stiano appoggiando questa linea di civiltà e integrazione. E' però curioso notare come diverse resistenze, in Parlamento, giungano proprio da esponenti politici dei cattolici militanti nei partiti di centrodestra.
In merito a questa nuova legge sulla cittadinanza mi piace citare un intero passaggio del bellissimo editoriale di Marco Tarquinio direttore dell'Avvenire, che domenica 17 settembre scorsa, così scriveva:
"Eppure quanti sono nati in Italia o in Italia sono arrivati da bambini e pensano e parlano italiano, coloro che crescono e studiano qui, condividendo la nostra cultura e le nostre regole di cittadinanza, assimilando i nostri costumi, e appartengono a famiglie di origine straniera ma residenti in questo nostro Paese con permesso permanente o di lungo periodo (e, dunque, sono figli di persone che qui lavorano, pagano tasse e contributi, e non hanno guai con la giustizia) non sono candidati all’italianità, sono già italiani. Non si tratta di concedere nulla, e tantomeno di regalare qualcosa. Si tratta di riconoscere per legge una realtà, vera, importante e buona. Si tratta di rendersi conto che mantenere in una sorta di limbo un bel pezzo della generazione dei nostri figli è un atto di cecità e di ingiustizia."
Il mio appello quindi, a tutti i militanti e gli iscritti del Pd, è quello di documentarsi e parlare della nuova legge sullo ius soli con gli amici, nelle scuole, negli ambiti di lavoro e dove riteniamo ci siano informazioni scorrette o disinformazione.

Per seguire l'attività di Ezio Casati: sito web - pagina facebook

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