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Patto istituzionale per la sicurezza del Paese

Written by Gian Luca Galletti.

Gian Luca Galletti
Intervista di Maria Letizia D'Agata a Gian Luca Galletti per AGI.

Una forte collaborazione istituzionale per mettere al sicuro il Paese dal rischio idrogeologico sulla quale l'impegno per assicurarla è massimo sin dal primo giorno del governo Renzi, attraverso semplificazioni e razionalizzazioni ribadendo la necessità di istituire un Centro Meteo Nazionale per mettere a sistema i dati di tutte le regioni con quelli europei. Un obiettivo perseguibile dal momento che, la Carta costituzionale attribuisce allo Stato il coordinamento informativo, statistico e informatico dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale.
Per il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti, intervistato dall'AGI, la prevenzione per evitare il ripetersi di sciagure dovute al maltempo, passa attraverso un sistema di sinergie, collaborazione e semplificazione.
- ENTRO FINE ANNO LA STRATEGIA PER IL CLIMA - "E' ormai chiaro che i cambiamenti climatici non siano qualcosa di lontano da noi, che riguarda solo il Polo Nord o qualche isola del Pacifico - spiega Galletti - rischiano di condizionare sempre più e in peggio le nostre vite. Il fronte è doppio: da un lato l'impegno internazionale fortissimo sul negoziato per il Clima. Proprio in questi giorni mi trovo in Canada e negli Stati Uniti per ribadire una realtà dalla quale non si sfugge: gli accordi raggiunti alla Cop 21 di Parigi sono indifferibili e non negoziabili. Non sono mai stato tra quelli che vogliono rompere il dialogo con gli Usa, lo dimostra il risultato del G7 Ambiente di Bologna in cui abbiamo condiviso un comunicato finale molto ambizioso. Però occorre essere chiari: fuori da Parigi c'è solo un impegno limitato e debole che non serve a nessuno. Dall'altro lato dobbiamo incidere sul fronte nazionale: entro fine anno saremo in grado di approvare, dopo la fase di consultazione pubblica, la Strategia di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, che divide il Paese in macroregioni climatiche evidenziando le aree più vulnerabili, gli impatti e le azioni per conformare il territorio al clima che cambia. E poi ovviamente c'è il nostro piano contro il dissesto idrogeologico".
Non sarebbe meglio radunare le competenze a livello di prevenzione sul rischio idrogeologico, manutenzione e messa in sicurezza dei corsi d'acqua e suolo?
"Il piano - spiega ancora il ministro - nasce proprio con questa logica: una fortissima collaborazione istituzionale per mettere al sicuro il Paese. Siamo all'opera dal primo giorno del governo Renzi. Abbiamo prima creato le condizioni migliori, semplificando e razionalizzando il sistema: oggi i Presidente di Regione sono commissari al dissesto e un loro atto sostituisce l'enorme mole di autorizzazioni prima necessarie. Abbiamo assicurato trasparenza negli appalti, puntato sulla collaborazione con i sindacati, sbloccato da giugno 2014 a oggi ben 1337 trovati bloccati per i motivi più vari. Oggi 891 di questi sono terminati. E' partito il Piano per le Aree Metropolitane, il cui primo stralcio vale 650 milioni per 33 grandi interventi in nodi idrogeologici chiave come Genova, Milano, Firenze, Bologna e tanti altri. Per questo piano la cifra spesa finora è di 114 milioni e le opere stanno andando avanti. Tra vecchia e nuova programmazione, nel biennio 2016-2017 abbiamo speso circa 1,1 miliardi. Dobbiamo correre sempre di più, ma siamo finora in linea con i tempi previsti".
Per il ministro è ora prioritario puntare alla creazione di una istituzione meteo nazionale: "Ribadisco che l'Italia ha bisogno di un Centro nazionale per l'elaborazione dei dati e le previsioni meteorologiche - incalza Galletti - Il tema non è togliere competenze alle Regioni, ma mettere a sistema i dati, saperli leggere insieme, in connessione con quelli europei. Questo Titolo V della Costituzione consente di avere venti meteo regionali. Cambiarlo sarebbe un modo per ridefinire le competenze, ma gia' oggi la nostra Carta attribuisce allo Stato il coordinamento informativo, statistico e informatico dei dati dell'amministrazione statale, regionale e locale".
E l'autonomia regionale?
"L'autonomia regionale sul meteo - ha spiegato ancora il ministro - non è un problema in sé: tanto più sono capillari le previsioni, quanto più si riesce a prevenire tragedie o limitarne le conseguenze. Questi dati però non possono restare slegati tra loro, senza una visione complessiva: per questo serve un coordinamento nazionale. L'occasione può darcela la ratifica del provvedimento che istituisce a Bologna un nuovo centro dati del Centro europeo per le Previsioni meteorologiche di medio termine. E in Parlamento c'è una proposta di legge in Parlamento che istituisce il Servizio meteorologico nazionale distribuito".
COMPLETARE ENTRO FINE ANNO LA LEGGE SUI PARCHI - Siamo alla fine di questa legislatura, cosa c'è nell'agenda del ministro Galletti?
"Stiamo lavorando sulla legge di Stabilità. Mi auguro innanzitutto che il Parlamento possa completare entro fine anno il suo lavoro per la legge sui Parchi, che è fondamentale nella nostra visione di un patrimonio naturale non più solo da custodire nella sua bellezza unica al mondo, ma anche da valorizzare come motore di crescita economica sostenibile. Poi ci attende naturalmente anche il completamento delle strategie, dalla Sen di cui proprio in questa settimana è terminata la consultazione, alla Strategia di Adattamento ai Cambiamenti Climatici. E presenteremo a breve quella sullo Sviluppo Sostenibile, che individua le politiche nazionali per il raggiungimento dei target Onu. Tutte queste, insieme, saranno in grado di comporre l'orizzonte eco-industriale italiano dei prossimi anni e oltre".
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